Terra Santa: la celebrazione a Gerusalemme della festa della Esaltazione della Santa
Croce
“La croce sembra essere una totale assurdità, un ‘suicidio della ragione’ secondo
l’espressione del filosofo Nietzsche. È questa croce, tuttavia, che sfoggiamo, che
esaltiamo perché è il fondamento della nostra fede”: è quanto ha detto fra Artemio
Vitores vicario custodiale di Terra Santa che ha presieduto domenica a Geruralemme
sull’altare del Calvario al Santo Sepolcro, la Messa per la festa dell’esaltazione
della Santa Croce. Suggestiva la liturgia nella cappella, dove recentemente sono stati
realizzati dei lavori. Gli interventi hanno interessato l’impianto di illuminazione:
“Sono stati commissionati da fra Michele Piccirillo, della Commissione custodiale
di arte sacra, il quale si era reso conto che il mosaico della cappella si deteriorava
qua e là sotto l’effetto del calore emesso da due delle lampade – spiega Giuseppe
Bellucci, direttore dell’impresa alla quale sono stati affidati i lavori – tutta l’illuminazione
è stata rivista. Abbiamo istallato delle lampade che, oltre alla peculiarità di un
consumo elettrico molto basso, hanno il vantaggio di non rilasciare calore. Tutto
l’impianto di illuminazione, inoltre è stato pensato per valorizzare l’architettura
stessa del luogo”. Oggi la cappella del Calvario, interamente illuminata, presenta
un aspetto nuovo. I mosaici che ne ornano le volte possono essere ammirati sotto una
luce diffusa in modo uniforme. Come Guardiani dei Luoghi Santi, i francescani hanno
una triplice missione: la preghiera, l’animazione spirituale e la manutenzione. È
questa tutela del patrimonio che li ha spinti quest’anno ad iniziare i lavori nella
cappella del Calvario. Il Santo Sepolcro è simile ad un condominio costituito di spazi
comuni e di spazi privati; ma se tutti i lavori, le sistemazioni, e, persino i tempi
di pulizia nei luoghi comuni - nonché, naturalmente, i loro usi - sono strettamente
codificati, i luoghi privati, i loro usi e la loro manutenzione sono lasciati alla
discrezione dei proprietari. Per questo i francescani hanno potuto avviare gli interventi
all’impianto di illuminazione nella cappella del Calvario. Sotto l’effetto delle nuove
luci i fedeli hanno preso parte anche al rito dell’adorazione della Croce riconosciuta
come mezzo attraverso il quale al genere umano è giunta la salvezza. Nella sua omelia,
fra Artemio Vítores ha ricordato le origini della festa, dell’esaltazione della Santa
Croce ricordando il 14 settembre 335, quando ebbe luogo la dedicazione della basilica
costantiniana della Risurrezione. Una festa che, nella Chiesa primitiva ancora impregnata
di cultura ebraica, si iscriveva nel solco spirituale della festa di Sukhot (“festa
delle capanne” o dei Tabernacoli, spesso chiamata “Festa delle Tende”). (T.C.)