Un team dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati in Georgia è finalmente
riuscito ad entrare nella cosiddetta “zona cuscinetto” a nord della città di Gori.
La zona, controllata dalle forze militari russe, è stata irraggiungibile nelle ultime
settimane a causa di una situazione di sicurezza molto incerta. Queste prime missioni
sono un importante passo per ottenere il libero accesso all’area. D’ora in poi, l’ACNUR
ha in programma regolari missioni di monitoraggio nella zona cuscinetto. Si possono
visitare aree da cui proviene la maggior parte degli sfollati. Con le prime due missioni
di monitoraggio sono stati visitati quattro villaggi a nord di Gori. L’intento era
di ottenere un quadro provvisorio della situazione umanitaria. La situazione e le
necessità dei vari villaggi a nord di Gori sono simili. Tutte le comunità visitate
dipendono prevalentemente dall’agricoltura per quanto riguarda il cibo e le fonti
di reddito. Un totale di 192 mila persone sono state costrette a fuggire dalle proprie
case, inclusi 127 mila sfollati interni in Georgia, 30 mila in Ossezia del sud e altri
35 mila in Ossezia del nord, nella federazione russa. Molti di coloro che erano fuggiti
nell’Ossezia del nord sono già ritornati. (A.L.)