Elezioni in Canada. I vescovi invitano i cattolici a votare con discernimento
In vista delle elezioni federali in Canada, il prossimo 14 ottobre, la Commissione
affari sociali della Conferenza episcopale canadese (CECC) ha pubblicato una guida
in cui i fedeli cattolici sono invitati ad esercitare il loro diritto di voto con
discernimento. Lo scopo quello è di aiutare gli elettori cattolici a meglio valutare
i programmi e le scelte politiche in campo alla luce degli insegnamenti della Chiesa.
Citando la Nota Dottrinale pubblicata nel 2002 dalla Congregazione per la Dottrina
della Fede circa l'impegno dei cattolici nella vita politica, la guida ricorda che
non “è compito della Chiesa formulare soluzioni concrete per questioni temporali che
Dio ha lasciato al libero e responsabile giudizio di ciascuno” e che quindi, in una
società pluralistica, ogni cittadino cattolico ha diritto di “fare il suo discernimento
politico ed elaborare un giudizio prudenziale”. Queste valutazioni, tuttavia, non
possono prescindere da alcuni punti fermi della dottrina morale e sociale della Chiesa.
Il documento richiama in particolare l’attenzione su quattro questioni importanti:
il rispetto della vita dal concepimento fino alla morte naturale e della dignità della
persona umana, l’opzione preferenziale per i poveri, la guerra in Afghanistan e la
difesa dell’ambiente. Optare per la vita - afferma, tra l’altro - significa esigere
il diritto alla vita per i più piccoli tra di noi gli embrioni e i feti; sostenere
e accompagnare i disabili, gli anziani, i malati e i sofferenti; rispettare la vita
e la dignità delle persone che sono arrivate alla fine della vita e proteggere la
persona umana da qualsiasi strumentalizzazione tecnologica. Quanto all’opzione preferenziale
per i poveri, “Benedetto XVI ci ricorda che la logica del profitto e quella della
equa distribuzione dei beni ‘non sono in contraddizione l’una con l’altra, purché
il loro rapporto sia bene ordinato’ e che la ‘dottrina sociale cattolica ha sempre
sostenuto che l’equa distribuzione dei beni è prioritaria’ [Angelus 23 settembre 2007]”.
Alla luce di ciò l’elettore cattolico è chiamato a valutare l’azione e i programmi
dei partiti politici per la lotta alla povertà. Allo stesso modo, dovrà chiedersi
se i partiti siano “disposti ad impegnarsi risolutamente” per la pace in Afghanistan
(dove il Canada ha un proprio contingente dal 2001) e cosa intendono fare per garantire
alle generazioni future un ecosistema vivibile. Anche se i cattolici in alcuni casi
possono trovarsi di fronte a “scelte difficili”, sottolinea in conclusione il documento,
la Chiesa ci ricorda che ‘la coscienza cristiana ben formata non permette a nessuno
di favorire con il proprio voto l’attuazione di un programma politico o di una singola
legge” incompatibile con i contenuti fondamentali della fede e della morale. (L.Z.)