2008-09-16 15:24:10

Presentato in Vaticano un Convegno sull'evoluzionismo. Mons. Ravasi: fede e teorie evoluzioniste non sono incompatibili


“L’evoluzione biologica: “Scienza e fede: dibattito sull’evoluzione”: presentato stamane in sala stampa il Convegno internazionale - che avrà luogo a Roma dal 3 al 7 marzo del prossimo anno - organizzato dalla Pontificia Università Gregoriana e dalla Notre Dame University negli Stati Uniti, sotto il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura. L’iniziativa nasce nell’ambito del Progetto STOQ, ovvero Scienza, Teologia e Questione ontologica, cui partecipano sette Università pontificie, coordinate dal Dicastero vaticano. Progetto teso a costruire un ponte tra scienza e teologia. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

"L’evoluzione biologica: fatti e teorie”: a 150 anni dalla pubblicazione dell’"Origine della specie" di Charles Darwin, scienziati di varie discipline e filosofi - credenti e non credenti - chiamati da tutto il mondo, insieme a teologi, faranno il punto sulle teorie evoluzionistiche, sgombrando anzitutto il campo da un equivoco che potrebbe inficiare i lavori, come ha premesso il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, mons. Gianfranco Ravasi:

 
"Io vorrei ribadire la non incompatibilità a priori tra le teorie dell'evoluzione con il messaggio della Bibbia e della teologia. Darwin, sapete, non è mai stato condannato, 'l'Origine della specie' non è all'indice, ma soprattutto ci sono pronunciamenti molto significativi nei confronti dell'evoluzione da parte dello stesso Magistero ecclesiale, e sarà interessante seguire questo Congresso internazionale perché esso cerca in tutti i modi di intrecciare in armonia da un lato sicuramente la parte scientifica, che avrà un grande rilievo nei primi giorni, con la parte filosofica e la parte teologica".

 
L’arcivescovo Ravasi, ha citato il pronunciamento di Pio XII nell’‘Umani Generis’ nel 1950 e il discorso di Giovanni Paolo II nell’ottobre del ‘96 all’Accademia delle Scienze. Il presule ha quindi auspicato che tre virtù possano animare il dibattito in questo Congresso: anzitutto la ricerca, seria, non approssimativa, oltre i luoghi comuni, gli stereotipi, le arroganze, i radicalismi ed anche oltre i complessi d’inferiorità di cui a volte soffre la teologia. Le altre due virtù raccomandate sono l’umiltà e l’ottimismo:

 
"Noi, certo, il teologo da una parte, lo scienziato dall'altra, abbiamo i piedi piantati su terreni diversi, su regioni differenti che hanno bandiere differenti, statuti differenti. Ma l'importante è che la linea di demarcazione non sia una 'muraglia cinese' o una 'cortina di ferro', oltre la quale non si guarda per disprezzo o per non-desiderio; ma ci sia proprio la nobiltà, io direi, della distinzione: la distinzione che non è separatezza. La distinzione è necessaria! Quindi, ci vuole un atto di umiltà anche da parte del teologo, che deve ascoltare e imparare e dall'altra parte, occorre superare quell'arroganza di alcuni scienziati che sbeffeggiano chi si ostina nella fede, considerata - la fede o la teologia - come il relitto di un paleolitico intellettuale buttato ormai ai margini di un luminoso e progressivo viale battuto dalla scienza".

 
Presenti alla conferenza stampa il prof. Marc Leclerc, ordinario di Filosofia della Natura alla Gregoriana, il prof. Alessandro Minnelli docente di Zoologia all’Università di Padova ed il prof. Gennaro Auletta, direttore scientifico del Progetto STOQ, che ha riassunto nello slogan ‘No ad evoluzionismo chiuso Sì ad un evoluzionismo in evoluzione', come la ricerca in particolare degli ultimi decenni ha dimostrato. Infine, un'anticipazione di mons. Ravasi, che ha annunciato importanti eventi incentrati su Galileo Galilei per il prossimo 2009, proclamato dall'ONU Anno dell'Astronomia.







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