India: la violenza anticristiana si estende dall'Orissa al Karnataka
La violenza contro i cristiani in Orissa si sta estendendo ad altri Stati della Federazione
indiana. L'allarme giunge ora dallo Stato del Karnataka, nel Sudovest dell'India,
dove domenica 14 settembre attivisti radicali indù legati alla rete del ''Bajrang
Dal'' hanno attaccato una quindicina fra chiese, luoghi di culto e istituzioni cristiane,
di cui diverse appartenenti alla Chiesa cattolica. L'agenzia vaticana Fides riporta
la presa di posizione della Conferenza episcopale indiana per la quale la violenza
va condannata unanimemente e occorre fare di tutto perche' finisca. Il Cardinale Varkey
Vithayathil, presidente della Conferenza episcopale, ha condannato fermamente tali
nuovi episodi di violenza, affermando: ''Gli attacchi contro i cristiani sono manifestazioni
di una crescente intolleranza di alcuni settori della societa' che continuano a sfidare
i diritti costituzionalmente garantiti ai cittadini di questa nazione. Chiediamo loro
di desistere tali provocazioni contro le minoranze religiose in India e di intraprendere
la strada del dialogo e del rispetto altrui per il confronto su ogni questione di
natura politica, sociale o religiosa''. I Vescovi hanno poi ribadito la loro posizione
contro ogni forma di violenza che mina la convivenza civile, facendo appello a tutti
i cittadini dell'India: ''Come nazione non possiamo permettere di farci risucchiare
nel vortice degli istinti primitivi di conflitto e distruzione. La comunita' cristiana
vive in India in maniera pacifica anche in questo momento, sottoposta a provocazioni
e violenze''. ''Questo atteggiamento - afferma ancora la Chiesa indiana - non va interpretato
come debolezza, ma come un'opzione preferenziale basata sui principi del vivere civile.
La comunita' cristiana continua a rendere il proprio servizio a tutti i settori della
societa' indiana, senza alcuna discriminazione. Intanto accuse infondate di conversioni
fraudolente vengono lanciate da quanti hanno come scopo la polarizzazione sociale
sulla base del credo religioso. Noi, come cittadini responsabili, non soccomberemo
a questa strategia della divisione ma continueremo a operare, nello spirito di Cristo,
nostro maestro, per l'unita', l'integrita' e il progresso della nazione''. I Vescovi
hanno condannato anche i recenti attentati terroristici verificatisi in alcuni mercati
e strade di New Delhi, che hanno provocato la morte di almeno circa 20 persone e il
ferimento di altre 100, rivendicati dal gruppo militante dei ''Mujaheddin Indiani''.
La Chiesa ha espresso cordoglio e solidarieta' alle vittime e alle loro famiglie,
affermando che ''tali gesti codardi non hanno alcun riguardo per la vita umana e per
la sua sacralita'. Dobbiamo sconfiggere ogni nefasto disegno di tali elementi nocivi
alla societa''', lanciando un appello per l'armonia e la pace nel paese. Assicurando
la preghiera dei cristiani per le vittime e per le loro famiglie, i vescovi hanno
aggiunto una speciale intenzione di preghiera per la pace e la riconciliazione sociale
nel paese. (Adnkronos)