Padre Lombardi: un bilancio molto positivo. Il viaggio ha raggiunto pienamente i suoi
scopi
Per un bilancio sul viaggio del Papa in Francia ascoltiamo il direttore della Sala
Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, al microfono di Sergio Centofanti. R.
– Certamente è un bilancio molto positivo. Mi pare che questo viaggio in Francia si
inserisca nella serie dei viaggi di quest’anno, a partire da quelli negli Stati Uniti
e in Australia, in cui abbiamo notato una grande accoglienza, un’accoglienza molto
disponibile, aperta, senza pregiudizi, in cui il Papa ha potuto dare il suo messaggio
con serenità, sia per la Chiesa sia per la società. Quindi, certamente, anche gli
echi molto positivi che si sono sentiti qui in Francia e dappertutto confermano che
il viaggio ha raggiunto pienamente i suoi scopi.
D.
– Si può dire, in un certo modo, che la Francia, almeno come appariva ad alcuni, è
cambiata?
R. – Certamente questo tema della laicità
e della laicità positiva, che è stato un po’ il segno sotto cui la visita si è aperta
con l’incontro all’Eliseo, è sembrato ad alcuni piuttosto nuovo e dice di un clima
di serenità, di costruttività, di capacità di dialogo per collaborare a dare, da parte
delle diverse istituzioni – sia lo Stato, sia la Chiesa – il contributo migliore per
il bene comune dei cittadini.
D. – Lourdes è stata
la tappa culminante del viaggio...
R. – Sì, la tappa
di Lourdes è stata la tappa culminante dal punto di vista spirituale, anche se certamente
a Parigi, sia i Vespri a Notre-Dame, sia la grande Messa sull’Esplanade degli Invalides,
erano stati di una qualità spirituale impressionante. Una grande partecipazione, una
partecipazione attenta, che ha dato il senso che anche nella capitale la Chiesa è
viva ed è portatrice di una testimonianza di fede del tutto profonda e genuina. Qui
a Lourdes siamo alla sorgente della spiritualità e della spiritualità del popolo cristiano,
con la sua caratteristica tenerezza mariana. Il Papa nelle sue omelie, nei suoi interventi,
ha fatto una catechesi a partire dalle apparizioni. Io sono stato molto colpito da
questo particolare: ha saputo mettere in rilievo il tema della luce, che è caratteristico
dell’apparizione della Madonna nella grotta; il tema del costruire la Chiesa, che
la Madonna ha chiesto nel corso delle sue apparizioni; il tema dell’orientamento cristologico
e teocentrico delle apparizioni di Maria, che pregava insieme a Bernardette al momento
del Gloria Patri. E poi, molto bello, questa mattina il tema del sorriso di Maria,
che accoglie e che diffonde la gioia e la serenità anche nella vita di coloro che
soffrono, nella vita di tutti coloro che si rivolgono al Signore, nella loro umiltà
e nella loro povertà con fiducia. Mi pare che il tema del sorriso di Maria e della
speranza sia stato il termine quasi naturale di questo viaggio, che indica il grande
tesoro che la Chiesa ha di poter aiutare a trovare il senso della vita anche nelle
situazioni più difficili.
D. – E che cosa dire dell’importante
incontro con i vescovi francesi?
R. – Il Papa naturalmente
ha incontrato la Chiesa francese attraverso i vescovi nella sua totalità e ha dato
ad essa un messaggio. Ha dato in modo molto sereno un messaggio che ha precisato certi
orientamenti. Del resto, questo è quanto si attende dal Papa come pastore universale,
che dia una guida, un orientamento. Ha dato i suoi punti principali che riguardano
i problemi della Chiesa nella società francese: la mancanza di vocazioni e di sacerdoti,
le problematiche della famiglia, le problematiche del dialogo ecumenico ed interreligioso,
le problematiche del dialogo con la società. Lo ha fatto con una grande serenità e
costruttività. Quindi, quelli che parlavano di una situazione della Chiesa francese
in difficoltà certamente trovano da parte del Papa una fiducia, un’iniezione di fiducia,
perché quando ci si ricollega alle sorgenti della spiritualità cristiana, della fede,
si possono affrontare anche delle situazioni difficili, guardando in avanti con la
convinzione di dare un contributo positivo. Del resto, anche il grande discorso sulla
cultura, quello fatto al Collége des Bernardins, ha dato molto chiaramente la sensazione
che il discorso sulle radici cristiane, su cui i Papi hanno tanto insistito, non è
un discorso di slogan, ma è un discorso che ha dei contenuti ricchi e precisi. Il
Papa ha fatto vedere molto bene come proprio a partire dalla ricerca di Dio, a partire
da una vita religiosa, si sviluppino tante dimensioni della cultura, quella delle
lettere, delle arti, della musica, della interpretazione dei testi, della operosità,
della laboriosità pratica, che sono dimensioni assolutamente fondamentali della nostra
cultura europea. Quindi, la Chiesa, la sede cristiana, si sente presente nell’intimo
della nostra cultura e desidera continuare ad esserlo anche in futuro.