La Messa con i malati. Il Papa: "cercate il sorriso di Maria, vero riflesso della
tenerezza di Dio, sorgente di speranza invincibile"
Il Papa questa mattina ha compiuto l’ultima tappa del Cammino del Giubileo recandosi
in visita presso l’Oratorio dove Bernadette ha ricevuto la Prima Comunione. Poi ha
presieduto la Messa con i malati sul sagrato della Basilica di Nostra Signora del
Rosario di Lourdes. Ce ne parla Sergio Centofanti.
(canto)
A
Lourdes il primo posto spetta ai malati: così, in questa visita pastorale, non poteva
mancare una Messa dedicata proprio a loro. Tanti volti, tante storie di sofferenze,
spesso silenziose, ma anche tanta luce misteriosa in quel buio. Il Papa dona ai malati
l’abbraccio della Vergine Addolorata, di cui la Chiesa celebra oggi la memoria. Anche
Maria ha pianto ai piedi della Croce. “La sua riservatezza, tuttavia – sottolinea
il Pontefice - ci impedisce di misurare l’abisso del suo dolore”. E “come per il
suo Figlio Gesù, è possibile affermare che questa sofferenza ha portato anche lei
alla perfezione così da renderla capace di accogliere la nuova missione spirituale
che il Figlio le affida … divenire la Madre di Cristo nelle sue membra”. Poi ha proseguito:
"Marie
est aujourd'hui dans la joie et la gloire de la Résurrection ...Maria
è oggi nella gioia e nella gloria della Risurrezione. Le lacrime versate ai piedi
della Croce si sono trasformate in un sorriso che nulla ormai spegnerà, pur rimanendo
intatta la sua compassione materna verso di noi… Maria ama ciascuno dei suoi figli,
concentrando in particolare la sua attenzione su coloro che, come il Figlio suo nell’ora
della Passione, sono in preda alla sofferenza; li ama semplicemente perché sono suoi
figli, secondo la volontà di Cristo sulla Croce". Il
Papa affida ai sofferenti il sorriso di Maria “vero riflesso della tenerezza di Dio”
e “sorgente di una speranza invincibile”, “affinché in esso possano trovare conforto
e sollievo” laddove il dolore “scuote le più ferme certezze e giunge a far disperare
del senso e del valore della vita”. “Cercare il sorriso di Maria – spiega - non è
questione di sentimentalismo devoto o antiquato” né “pio infantilismo” ma è per “coloro
che hanno la maturità spirituale più elevata e sanno per questo riconoscere la loro
debolezza e la loro povertà davanti a Dio”. Quindi Benedetto XVI eleva una richiesta:
"Je
souhaiterais dire, humblement, à ceux qui souffrent ... Vorrei dire,
umilmente, a coloro che soffrono e a coloro che lottano e sono tentati di voltare
le spalle alla vita: volgetevi a Maria! Nel sorriso della Vergine si trova misteriosamente
nascosta la forza per proseguire il combattimento contro la malattia e in favore della
vita. Presso di lei si trova ugualmente la grazia di accettare senza paura né amarezza
il congedo da questo mondo, nell’ora voluta da Dio". “Per
ciascuno la sofferenza è sempre una straniera – ha sottolineato - La sua presenza
non è mai addomesticabile. Per questo è difficile sopportarla, e più difficile ancora
– come hanno fatto certi grandi testimoni della santità di Cristo – accoglierla come
parte integrante della propria vocazione, o accettare, secondo l’espressione di Bernadette,
di “tutto soffrire in silenzio per piacere a Gesù”.
Il
Papa ricorda che Cristo è il vero medico: ma “per guarirci egli non resta fuori dalla
sofferenza che si sperimenta; la allevia venendo ad abitare in colui che è colpito
dalla malattia, per sopportarla e viverla con lui. La presenza di Cristo viene a rompere
l’isolamento che il dolore provoca. L’uomo non porta più da solo la sua prova ma,
in quanto membro sofferente di Cristo, viene conformato a Lui che si offre al Padre,
e in Lui partecipa al parto della nuova creazione”.
Infine
Benedetto XVI ha voluto esprimere la sua gratitudine per quanti si prodigano per i
malati e in particolare il suo grazie è andato ai barellieri e agli accompagnatori
che durante tutto l'anno vengono in pellegrinaggio a Lourdes con i sofferenti: "Sono
le braccia della Chiesa, umile serva".