Il cardinale Stafford: l’amore è la chiave della teologia di Benedetto XVI
“La chiave della teologia di Joseph Ratzinger è l'amore”. Così il cardinale James
Francis Stafford, Penitenziere Maggiore, al Seminario per giornalisti della stampa
internazionale tenutosi sabato scorso presso la Pontificia Università della Santa
Croce (PUSC) di Roma, sul tema “The Church Up Close – Covering Catholicism in the
Age of Benedict XVI”. Nel suo intervento – riporta l’agenzia Zenit - il porporato
ha spiegato che tutta la teologia papale è condensata nel titolo della sua prima Enciclica:
“Deus caritas est”, “Dio è amore”, e che in primo luogo il nostro è “un Dio attivo
nella sua ricerca d'amore”, “un Dio che va personalmente alla ricerca del suo gregge”.
Gesù Cristo - ha detto – rappresenta l'amore profondo di Dio che ha sacrificato il
suo stesso Figlio per la salvezza e la redenzione dell'umanità, ed è per questo “il
centro di tutta la storia, anche di quella contemporanea”. Il cardinale Stafford ha
quindi spiegato il significato dei tre simboli che costituiscono lo stemma di Papa
Benedetto XVI: una conchiglia, segno del pellegrinaggio, un orso addomesticato, segno
di penitenza, e una testa di moro incoronata, icona dell'universalità della Chiesa.
Ricordando l’invito del Santo Padre a “Tornare alle radici, alla patristica”, “non
a una teologia estetica, ma a un'estetica teologica”, il cardinale Stafford ha rammentato
ai presenti che non bisogna mai perdere di vista “la bontà e la bellezza”, ricordando
sempre il primato di quest'ultima, e che per raggiungere la bellezza è necessario
l’impegno nella ricerca della verità. (C.D.L.)