Il cardinale Meisner in Lituania per il IV centenario delle apparizioni della Madonna
di Šiluva
Il cardinale arcivescovo di Colonia, Joachim Meisner, ha presieduto ieri a
Šiluva, in Lituania, le celebrazioni per il IV centenario delle apparizioni della
Madonna, come Inviato Speciale di Benedetto XVI. La devozione mariana a Šiluva, risale
al 1457 quando venne costruito un tempio alla Vergine Maria e iniziarono i pellegrinaggi
dei fedeli. Con la Riforma di Lutero, tuttavia, la chiesa fu demolita alla fine del
‘500. L’apparizione della Madonna avvenne pochi anni più tardi, nel 1608 ad alcuni
giovani pastori. Si aprì un’indagine e seguirono eventi miracolosi che permisero alla
Chiesa cattolica di verificare l’autenticità dell’apparizione e di rientrare in possesso
del terreno per costruirvi una cappella, subito divenuta meta di pellegrinaggi. L’attuale
chiesa fu costruita tra il 1760 e il 1773 in stile barocco e Paolo VI le conferì il
titolo di “Basilica Minore” nel 1974. Durante il regime sovietico, il Santuario contribuì
significativamente alla conservazione della fede, nonostante i tentativi delle autorità
di bloccare l’ingresso ai pellegrini. Giovanni Paolo II vi si è recato nel 1993, mentre
Benedetto XVI, in questi giorni pellegrino in Francia, ha inviato il cardinale Meisner
come suo rappresentante in Lituania. Birgit Pottler ha raggiunto telefonicamente
il porporato a Šiluva, e gli ha chiesto come ha vissuto le celebrazioni per il 400.mo
anniversario delle apparizioni della Vergine, come Inviato papale
R. – Das
Volk Gottes in Litauen hat schon die ganze Woche hier in Šiluva… Già la
settimana scorsa il popolo di Dio – suddiviso in gruppi di adolescenti, bambini, adulti,
uomini e donne – ha iniziato a celebrare il giubileo qui a Šiluva, nel luogo del pellegrinaggio
e delle apparizioni. Ieri è stata la cosiddetta “celebrazione conclusiva”, alla presenza
di 50 mila fedeli che, per la realtà della Lituania è un numero molto, molto elevato.
400 anni fa, la Madre di Dio era apparsa in lacrime a dei bambini, precisamente nel
luogo dove circa 70 anni prima era stato sepolto uno scrigno di ottone o di bronzo
contenente un’immagine mariana, perchè questa zona era stata convertita al protestantesimo.
La Madonna è apparsa in questo luogo preciso e agli uomini che si sono convertiti,
un vecchio mendicante cieco, che aveva visto la sepoltura dello scrigno, mostrò dove
si trovava l’immagine. Si scavò e si trovò l’immagine, e da allora – parliamo di 400
anni fa – questo luogo è diventato punto di riferimento per tutto il Paese lituano.
Bisogna sempre ricordare che la Lituania è stata minacciata per 700 anni da tutti
i Paesi limitrofi, a nord, a sud, a est e a ovest e che è riuscita a mantenere la
propria identità culturale di popolo, grazie a questo luogo sacro. Ecco perché questo
santuario è così importante per questo piccolo popolo.
D.
– Ci sono stati periodi in cui la fede cattolica è stata soffocata in Lituania. Oggi
questa fede come viene vissuta in Lituania?
R. –
Man sagt, rein statistisch, bei einer Befragung haben sich 85% der Litauer… Da
un punto di vista strettamente statistico, secondo un’indagine popolare, è risultato
che l’85% dei lituani si sia dichiarato cattolico; per quanto riguarda la pratica
religiosa, ovviamente non è l’85% dei fedeli che la domenica va a Messa. Dobbiamo
però tenere presente che dopo il regime comunista, che ha perseguito la fede dei cattolici
con l’esilio e gli arresti, la gente si sta riprendendo piano piano. Mi ha molto colpito
tra l’altro, il gran numero di bambini, giovani e famiglie giovani che hanno partecipato
alla Messa di ieri.
D . – Come siete stati accolti
in Lituania voi vescovi ed i 5O mila pellegrini giunti in questi giorni per le celebrazioni
giubilari?
R. – Gestern und vorgestern war es sehr
kalt und bedeckt… Quando siamo arrivati a Vilnius, siamo stati accolti festosamente.
Alla mia presenza, come rappresentante del Papa, è stato suonato prima l’inno pontificio
e poi l’inno nazionale lituano; i bambini hanno preparato – ed è stato commovente
– un piccolo programma di benvenuto … Poi tutta la delegazione - composta da una ventina
di vescovi tra cui il Primate di Polonia – in un corteo d’automobili si è recata a
Šiluva. Devo dire che il tutto è avvenuto con grande calma e tranquillità; non ci
sono stati – come accade a volte da noi – gruppi di protesta: è stata una grande festa
della famiglia della Chiesa cattolica.
D. – Per lei
è stato difficile rappresentare il Papa come suo Inviato a Šiluva? Ha sentito il
peso della responsabilità?
R. – Ich muβ Ihnen sagen,
ich merke daβ weder die Amtsverpflichtungen… Devo dirle che non sento il
peso del mio ministero, quindi non è stato difficile per me rappresentare il Papa
come suo Inviato. Ma i fedeli, il gran numero di giovani ed i bambini, che mi hanno
accolto tutti con un profondo rispetto, mi ha fatto capire che stavano onorando il
Pontefice. E credo proprio che la celebrazione giubilare, sia stato un incontro benedetto:
non solo a livello ecclesiale per i tanti vescovi, sacerdoti e fedeli giunti a Šiluva,
ma anche a livello politico con la presenza del Presidente lituano, il Primo ministro,
quasi due terzi dei ministri del governo che hanno voluto così onorare questo grande
pellegrinaggio della Chiesa cattolica!