Termina a Roma il seminario dell'Università della Santa Croce sull'informazione vaticana
La Chiesa deve avere più voce e più coraggio nell'esprimesrsi: lo ha affermato venerdì
scorso mons. Anthony Frontiero, del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace,
al Seminario Professionale per giornalisti, dal titolo: “The Church Up Close: Informare
sulla Chiesa nell'epoca di Benedetto XVI”. Il corso, organizzato dalla Facoltà di
Comunicazione Sociale Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce
(PUSC) di Roma, si conclude oggi e ha visto la partecipazione di circa 50 giornalisti
di tutto il mondo. Nel suo intervento sulla Dottrina Sociale della Chiesa - rende
noto l'agenzia Zenit - mons. Frontiero ha ribadito che l'amore cristiano è alla base
del comportamento del credente, il quale deve riconoscere l'esistenza di un “destino
comune” a tutti gli uomini e la necessità di un'accettazione congiunta della responsabilità.
Mons. Frontiero ha quindi definito la dottrina sociale della Chiesa “espressione di
speranza, rinnovamento sociale e carità”. Quanto all'atteggiamento con cui viene recepito
l'insegnamento della Chiesa, il sacerdote ha spiegato che anche se non c’è ovunque
una visione comune su quanto riguarda la legge naturale, si riscontrano sempre ascolto
e rispetto. La Chiesa, ha commentato, è “un'esperta di umanità”, e questo ruolo le
viene riconosciuto a livello internazionale. Perché le sue idee siano più conosciute,
tuttavia, c'è bisogno di “più voce e anche più coraggio”. Solo in questo modo, ha
sottolineato, il messaggio di giustizia, che la Chiesa si impegna a diffondere, potrà
realmente raggiungere tutta l'umanità. (S.G.)