2008-09-14 14:54:14

Convegno ACLI: intervista col presidente Olivero


Forte presenza nel volontariato, meno nei partiti, nei sindacati e nelle altre organizzazioni della società civile. E’ il quadro che emerge dei cattolici praticanti, secondo un’indagine commissionata dalle ACLI e presentata ieri a Perugia nell’ultima giornata del loro annuale convegno di studi. Tra coloro che frequentano ogni domenica la Messa, il 26% fa azione di volontariato contro l’8% della popolazione, mentre, ad esempio, solo il 5% è iscritto a un’organizzazione di categoria rispetto a un dato nazionale del 7%. Alessandro Guarasci ha intervistato il presidente delle ACLI Andrea Olivero:RealAudioMP3


R. – Questo, probabilmente, è identificabile con il fatto che le ideologie avevano bloccato questi luoghi di partecipazione, quindi i cattolici - che sono i più refrattari alle ideologie – hanno partecipato meno. Ma è ugualmente un problema.

 
D. – Qui a Perugia è emerso anche che crollano le ideologie e la gente comincia a votare sempre di più in base ai propri bisogni...

 
R. – Si, probabilmente c’è questa maggiore attenzione ai propri valori e alle proprie necessità; le due cose non possono essere profondamente disgiunte, evidentemente, perché si sceglie in base a quello che è un vissuto personale.

 
D. – Ma questo vi preoccupa, in parte?

 
R. – Si, ci preoccupa. Il rischio è che, appunto, manchino poi le visioni; che quindi non ci sia poi più entusiasmo, capacità di impegnarsi per un qualcosa che valga al di là della necessità immediata della realizzazione dei propri bisogni personali.

 
D. – In Italia, a suo avviso, sta nascendo una questione sociale che riguarda i redditi e i ceti medio-bassi?

 
R. – Si, c’è. Questo è evidente, in particolare il tema proprio del reddito. Quello che abbiamo evidenziato, anche nell’indagine che abbiamo commissionato ad IREF, è che c’è una richiesta pressante di risorse per le famiglie, per le persone. Non soltanto servizi, anzi, si è disponibili persino - ed è un paradosso – a rinunciare a qualche servizio pur di avere in mano qualche risorsa. Evidentemente tante, troppe persone faticano ad arrivare a fine mese, e questa diventa l’urgenza prioritaria.

 
D. – I cattolici sentono ancora l’esigenza di proporre valori non negoziabili?

 
R. – Si, per noi sono elementi fondanti. L’elemento fondamentale e importante è il come proporre questi valori, nel senso che i valori non negoziabili non sono valori che non possono essere portati nel dibattito, ovvero non possono essere giustificati razionalmente da parte dei cattolici. Noi, anzi, abbiamo l’ambizione, in qualche modo, di convincere tutti i concittadini della bontà di questi valori per l’intera comunità e questo convincimento passa attraverso una convivenza, cioè un vivere insieme con gli altri, e quindi uno spiegarsi in profondità su quali sono le ragioni che stanno alla base di questi nostri valori.







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