Il commento di padre Lombardi al discorso del Papa al mondo della cultura
“Un discorso molto ampio, non ad effetto, che richiede ascoltatori attenti e desiderosi
di percorrere un itinerario intellettuale guidati dall’analisi del Papa”. Così commenta
il discorso tenuto da Benedetto XVI agli esponenti del mondo della cultura, il nostro
direttore padre Federico Lombardi. Sentiamolo, al microfono di Gabriella
Ceraso, in riferimento ai passaggi più importanti delle parole del Papa:
R. – Il Papa
riflette sul posto fondamentale che la ricerca di Dio ha avuto nella fondazione della
cultura europea e sul posto che quella ricerca di Dio continua ad avere in ogni vera
cultura. Questo è un discorso che il Papa sviluppa, riflettendo soprattutto sulla
cultura monastica e fa vedere come la cultura monastica è animata dalla ricerca di
Dio e questa ricerca porta all’amore per le lettere, porta all’amore anche per le
scienze profane, porta allo sviluppo della musica per la dignità del meditare e del
lodare il Signore, all’inserimento nell’armonia della Creazione, porta a sviluppare
l’interpretazione complessiva delle Sacre Scritture e quindi a superare una lettura
puramente letterale e quindi fondamentalistica. E poi, anche l’altra grande componente
della cultura monastica è quella del lavoro: ora et labora. Una cultura del lavoro
che si inserisce nel grande piano dell’opera di Dio Creatore, che è un lavoro però
responsabile nei confronti della creazione. Ecco: queste grandi tematiche fanno vedere
come la motivazione fondamentalmente religiosa e di fede con cui nasce la grande cultura
europea – perché poi la cultura monastica è quella unificante e fondante proprio anche
per la cultura del continente europeo – sia essenziale per l’identità dell’Europa
e sia quindi rischioso, anzi, da evitare assolutamente, di emarginare o di escludere
la dimensione religiosa e la domanda su Dio dalla nostra cultura odierna. Dio rimane
per molti aspetti, per il mondo di oggi, un grande sconosciuto ma è Colui che i cristiani
annunciano come Colui che è la ragione universale, Colui che apre il senso della Creazione
e della Storia e quindi permette di sviluppare anche un vero umanesimo. Tagliarsi
fuori dalla domanda su Dio apre invece ad un grande rischio per il futuro dell’umanità.
Ecco, questi sono temi che il Papa ha già toccato e sviluppato in molte occasioni.
Mi pare che il contributo nuovo di questo grande discorso sia proprio l’analisi, la
presentazione ragionata del ruolo della ricerca di Dio nel formarsi della grande cultura
unificante del nostro Continente nei secoli del Medioevo, in cui veramente l’identità
dell’Europa viene a formarsi.