L'incontro del Papa con i giornalisti sull'aereo in volo per la Francia. Intervista
con padre Lombardi
Sull'aereo che lo portava in Francia il Papa ha tenuto il tradizionale incontro con
i giornalisti. Quattro le domande: il colloquio, durato 15 minuti circa, si è svolto
in francese. Ce ne parla il nostro direttore, padre Federico Lombardi, raggiunto
telefonicamente da Sergio Centofanti: R. – La prima
domanda partiva dalla famosa frase di Giovanni Paolo II alla Francia: “Francia, sei
fedele alle promesse del tuo battesimo?”, e ha posto la questione al Papa se la Francia
a causa della sua laicità, stia perdendo o no la sua identità cristiana. Nella sua
risposta, il Papa ha parlato del tema di una laicità positiva, di un rapporto positivo
tra Stato e Chiesa al servizio delle stesse persone e del bene comune. La seconda
domanda è stata di carattere più personale, sul rapporto tra il Papa e la cultura
francese: quali sono gli autori che gli sono più cari, quali sono i suoi ricordi della
Francia … E qui, il Papa ha ricordato molte delle grandi personalità della cultura
francese, in particolare di quella cristiana, che nel corso della storia hanno segnato
e arricchito tutta la storia del pensiero cattolico e quindi ha messo bene in rilievo
il suo rapporto intimo con la cultura francese. Ha ricordato de Lubac, ha ricordato
Congar, ha ricordato tantissimi dei grandi teologi e pensatori francesi, antichi e
moderni. Un'altra domanda molto interessante è stata quella sul Motu Proprio “Summorum
Pontificum” e sulle preoccupazioni dei cattolici francesi sul significato di questo
documento, che non sia un ritorno indietro rispetto alle grandi intuizioni del Concilio
Vaticano II. La risposta del Papa è stata estremamente serena e rassicurante. Ha messo
in rilievo come la sua intenzione sia stata quella di una accoglienza, un senso di
tolleranza nei confronti delle persone che sono molto legate ad una forma di liturgia
e di spiritualità che ha avuto una lunghissima storia fino al Concilio Vaticano II
e alla sua riforma liturgica e alla legittimità di tenere presente anche nel momento
attuale questa componente, questa forma di preghiera che non è assolutamente in contraddizione
con quella della riforma liturgica del Vaticano II. Quindi una risposta del tutto
serena e positiva, che fa vedere anche la complementarietà e il possibile reciproco
arricchimento delle due forme della liturgia latina. Infine, una domanda sullo spirito
con cui il Papa si mette in pellegrinaggio verso Lourdes. Il Papa ha ricordato di
essere già stato, da cardinale, a Lourdes per un grande congresso mariologico, e ha
ricordato anche che la sua spiritualità, la sua storia personale è legata alla figura
di Santa Bernardette e quindi l’atteggiamento di grande devozione e di umiltà nel
rivolgersi alla Madre del Signore con cui egli si mette in cammino insieme a tutto
il popolo cristiano, in particolare ai piccoli, ai sofferenti che si rivolgono con
fiducia alla Vergine. Quindi, sono state quattro risposte, quelle del Papa, che hanno
dato veramente un tono, una ispirazione a coloro che desiderano seguire il Santo Padre,
comprendendo veramente lo spirito del suo pellegrinaggio e della sua visita in Francia. D.
– Come si presenta quindi a questo punto il viaggio del Papa in Francia? R.
– Mi sembra che si presenti sotto i migliori auspici: il Papa è stato accolto con
molta gentilezza e cordialità dal presidente francese e certamente trova un clima
di attesa, un clima di rispetto e anche un clima di affetto da parte dei credenti,
da parte della Chiesa che è qui in Francia. Questa visita sarà
per i francesi l’occasione per conoscere Benedetto XVI che in Francia non si è mai
recato da Papa. A questo proposito Francesca Sabatinelli ha intervistato Isabelle
de Gaulmyn, corrispondente a Roma del quotidiano cattolico francese La Croix:
R. - Devo
dire che in Francia Benedetto XVI non è ben conosciuto, perché ha ancora la reputazione
del "custode della fede"; non lo conoscono bene. Devono capire che devono leggere
questo Papa, devono leggere i testi. Spero che, con questo viaggio, i francesi avranno
l’occasione di capire che questo Papa parla all’intelligenza e che è sempre molto
interessante. D. – Il Papa va in una Francia che sta ricercando
un diverso rapporto tra laicità e fede; che momento è, questo, per la Chiesa francese
e per i laici francesi? R. – Mi sembra che la Francia di Sarkozy
e la Francia in generale non è più il Paese del rifiuto della religione; la laicità
francese è certamente il nostro patrimonio ma il discorso di Sarkozy al Laterano ha
mostrato che si può essere laici senza per questo negare i valori del patrimonio culturale
e spirituale generato dalla fede cristiana. Il discorso di Sarkozy è la dimostrazione
che le cose sono cambiate in Francia; lui è stato anche ministro dell’Interno, dunque
il ministro del culto. Vuol dire che si è occupato della religione e dunque si è reso
conto che la religione può giocare un ruolo importante nella società. D.
– Benedetto XVI avrà un importante incontro con il mondo della cultura; che ipotesi
si fanno su quello che potrebbe essere il messaggio che il Papa consegnerà agli intellettuali,
al mondo della cultura francese? R. – Sarà interessante, perché
quando è andato negli Stati Uniti, Benedetto XVI ha detto che la laicità americana
è molto interessante, perché Dio è nella Costituzione americana. La Francia, invece,
è il Paese dove Dio non fa parte della Costituzione, per niente, ma forse dovrà dire
come la Chiesa può vivere con questa laicità, laicità positiva adesso, che non è più
ignoranza, ma che è accettazione degli altri, e quello sarà interessante. D.
– La Chiesa francese è una Chiesa non molto ricca; sappiamo che c’è un deficit di
vocazioni. Il momento non è facile per la Chiesa francese... R.
– La Chiesa francese è povera, molto povera, perché non abbiamo - come in Italia -
l’8 per mille; dunque, la Chiesa non ha soldi. Mancano anche le vocazioni. Ma mi sembra
anche che la Chiesa francese è molto vivace, molto dinamica, sa che è piccola, sa
che è una minoranza, adesso, nella società francese, ma è molto impegnata. D.
– Punto centrale del viaggio del Papa è Lourdes; sarà un Papa pellegrino. Che immagine
se ne avrà? R. – Il Papa, che ad alcuni può sembrare un pò intellettuale,
si farà pellegrino e forse la cerimonia di lunedì mattina con i malati sarà molto
emozionante per i francesi. Bisogna dire che ci sono tanti cattolici francesi che
non vanno a Lourdes e forse è interessante che il Papa dica ai cattolici francesi
che c’è questo luogo mariano, ci sono questi luoghi di pellegrinaggio che sono un
modo importante di credere e forse ci sarà anche una lezione per i cattolici francesi.