India: la polizia impone il silenzio alle suore di Madre Teresa aggredite dai militanti
indù
La polizia indiana ha imposto il silenzio alle Missionarie della Carità aggredite,
la scorsa settimana, da un gruppo di fondamentalisti indù, che le accusavano di aver
rapito e convertito 4 bambini. Una misura cautelativa, come spiegato dalle forze dell’ordine,
per evitare di dare adito a nuovi episodi di violenza. “La polizia – ha spiegato suor
Mamata all’agenzia ASIANEWS – è venuta nel nostro convento dedicato a Madre Teresa
e ci ha dato l’ordine di non parlare con nessuno dell’incidente. Ci ha spiegato che
è ‘per il nostro bene’, perché alcuni gruppi di militanti indù stanno muovendo l’opinione
pubblica contro di noi e il nostro lavoro missionario”. L’aggressione è avvenuta il
5 settembre - anniversario della morte di Madre Teresa di Calcutta – mentre le suore
stavano facendo rientro in convento assieme ai neonati. In quel momento è scattata
l’aggressione da parte degli attivisti radicali indù del Bajrang, che le hanno consegnate
agli agenti di polizia con l’accusa di aver sequestrato e convertito 4 bambini. Soltanto
dopo un attento controllo, che ha evidenziato la falsità delle accuse e la legalità
dell’opera delle religiose di Madre Teresa, i quattro neonati hanno potuto far ritorno
nel convento assieme alle suore. L’episodio di violenza, che si somma agli altri avvenuti
contro i cristiani in India, non sembra però aver dissuaso in alcun modo le missionarie
dal proseguire la loro opera di carità: “Madre Teresa ha lavorato senza stancarsi
per portare l’amore di Dio ai più poveri. Noi siamo le sue figlie e vogliamo continuare
la sua opera anche se siamo chiamate a soffrire. Siamo pronte a pagare il prezzo del
nostro essere discepoli di Gesù”. Intanto continua a crescere la tensione nel distretto,
tanto che i radicali indù hanno promosso una manifestazione di protesta contro quello
che loro definiscono “il traffico di bambini organizzato dalle suore di Madre Teresa”.
Per garantire la sicurezza delle religiose, il convento è stato messo sotto controllo
dalla polizia 24 ore al giorno. (D.B.)