2008-09-12 15:10:17

India: la polizia impone il silenzio alle suore di Madre Teresa aggredite dai militanti indù


La polizia indiana ha imposto il silenzio alle Missionarie della Carità aggredite, la scorsa settimana, da un gruppo di fondamentalisti indù, che le accusavano di aver rapito e convertito 4 bambini. Una misura cautelativa, come spiegato dalle forze dell’ordine, per evitare di dare adito a nuovi episodi di violenza. “La polizia – ha spiegato suor Mamata all’agenzia ASIANEWS – è venuta nel nostro convento dedicato a Madre Teresa e ci ha dato l’ordine di non parlare con nessuno dell’incidente. Ci ha spiegato che è ‘per il nostro bene’, perché alcuni gruppi di militanti indù stanno muovendo l’opinione pubblica contro di noi e il nostro lavoro missionario”. L’aggressione è avvenuta il 5 settembre - anniversario della morte di Madre Teresa di Calcutta – mentre le suore stavano facendo rientro in convento assieme ai neonati. In quel momento è scattata l’aggressione da parte degli attivisti radicali indù del Bajrang, che le hanno consegnate agli agenti di polizia con l’accusa di aver sequestrato e convertito 4 bambini. Soltanto dopo un attento controllo, che ha evidenziato la falsità delle accuse e la legalità dell’opera delle religiose di Madre Teresa, i quattro neonati hanno potuto far ritorno nel convento assieme alle suore. L’episodio di violenza, che si somma agli altri avvenuti contro i cristiani in India, non sembra però aver dissuaso in alcun modo le missionarie dal proseguire la loro opera di carità: “Madre Teresa ha lavorato senza stancarsi per portare l’amore di Dio ai più poveri. Noi siamo le sue figlie e vogliamo continuare la sua opera anche se siamo chiamate a soffrire. Siamo pronte a pagare il prezzo del nostro essere discepoli di Gesù”. Intanto continua a crescere la tensione nel distretto, tanto che i radicali indù hanno promosso una manifestazione di protesta contro quello che loro definiscono “il traffico di bambini organizzato dalle suore di Madre Teresa”. Per garantire la sicurezza delle religiose, il convento è stato messo sotto controllo dalla polizia 24 ore al giorno. (D.B.)







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