2008-09-12 14:39:47

Il cardinale Martino conclude a Fatima il primo Congresso di pastorale sociale promosso dai vescovi portoghesi


“Nei casi in cui sono in gioco i principi fondamentali della dignità umana e le verità morale della fede, le comunità cristiane possono e debbono impegnare se stesse in un giudizio di condanna, con prudenza nel giudicare cause e situazioni spesso complesse ed evitando semplicismo e facili schematismi”. Lo ha affermato il presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, cardinale Renato Raffaele Martino, concludendo nel pomeriggio di ieri, a Fatima, in Portogallo, il primo Congresso di pastorale sociale promosso dalla relativa Commissione dei vescovi portoghesi, assise giudicata dal porporato come “forte propensione della Chiesa locale a impegnarsi per un umanesimo integrale e solidale”. Il servizio di Paolo Scappucci:RealAudioMP3

Esemplificando i suddetti casi in cui sono in gioco oggi dignità umana e verità morali fondamentali, il cardinale Martino ha nominato aborto, eutanasia, violenza specialmente sui bambini, tortura, sfruttamento spietato dell’uomo sull’uomo o quando viene pregiudicata l’integrità della famiglia, la libertà religiosa, la libertà di educazione.
 
Dinanzi al folto uditorio di esperti e personalità impegnate nella pastorale sociale, il presidente di Giustizia e Pace - a conclusione del Congresso protrattosi per quattro giorni nella città portoghese - ha segnalato quindi alcuni ambiti prioritari di impegno pastorale nella società alla luce delle esigenze evangeliche, del recente magistero sociale e dei principali bisogni dell’umanità oggi.
 
Anzitutto il tema della vita, la cui difesa e promozione dovrebbero essere all’origine di ogni progetto sociale ispirato dalla fede cristiana e di ogni intervento della Chiesa nella società. Poi il diritto alla libertà religiosa, di fondamentale importanza per radicare tutti gli altri diritti su una base assoluta e trascendente, contro ogni laicismo intransigente che mira ad impedire la valenza pubblica della religione, come pure contro ogni forma di fondamentalismo religioso.
 
Pace e diritti umani sono stati altri due ambiti prioritari della pastorale sociale indicati dal cardinale Martino, che in proposito ha rilevato la necessità imprescindibile di annunciare il fondamento trascendente della dignità umana, da cui sgorgano diritti assoluti, non negabili da alcun consesso umano.
 
Il porporato a Fatima ha infine accennato a quelli che potrebbero essere in futuro nuovi temi di pastorale sociale: i progressi e le involuzioni delle democrazie, il potere transnazionale della finanza, le novità del mondo del lavoro, le nuove forme di ingiustizia e di povertà, i nuovi fondamentalismi, la tragicità del terrorismo internazionale. Il criterio fondamentale per affrontarli è stato indicato dal cardinale Martino nel rapporto sempre più stretto tra ecologia naturale ed ecologia umana, giacché il rispetto di quest’ultima darà anche frutti di sviluppo materiale e una corretta gestione delle risorse materiali e dell’ambiente provocherà anche migliori condizioni di vita personale, familiare e sociale.







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