2008-09-11 15:41:17

La Chiesa colombiana ribadisce l'urgenza della difesa della vita


Difesa della vita e della dignità della persona umana: la Chiesa colombiana è tornata a ribadire la necessità di difendere questi principi. L’occasione è stata offerta dalla Settimana internazionale di Bioetica, iniziata a Bogotá lunedì scorso e in corso fino a domani. Durante una tavola rotonda riguardante i diversi punti di vista sull’eutanasia, il segretario generale della Conferenza episcopale colombiana (CEC), mons. Fabián Marulanda López, ha ricordato ai presenti i tre principi non negoziabili citati da Benedetto XVI in diverse occasioni, ovvero la vita, l’educazione e la famiglia. “La Chiesa – ha detto il presule – ha una posizione ferma sull’argomento”. La vita, l’educazione e la famiglia, ha continuato, “non sono principi o verità di fede, ma derivano dalla stessa natura dell’uomo e sono comuni a tutta l’umanità. La Chiesa deve difenderli dal punto di vista della ragione e illuminarli attraverso la fede”. Il segretario generale della CEC ha poi sottolineato come, parlando di eutanasia, si verifichino molte ambiguità: “Dal punto di vista etimologico – ha spiegato – credo che tutti siamo concordi nel desiderare una morte serena, senza dolori, senza pene, in pace con noi stessi e, nel caso dei credenti, in pace con Dio”. Tuttavia, ha aggiunto mons. Marulanda López, “la Chiesa è sempre stata contraria a prospettare l’eutanasia come un mezzo per accelerare la morte”. Il presule ha quindi ricordato che la vita è un principio inviolabile considerato tale anche dalla Costituzione e che non si può avere il diritto di scegliere sulla vita propria o degli altri. “In una società – ha detto il segretario generale della CEC – devono convivere il pluralismo delle opinioni, ma non delle leggi. La dignità della persona umana deve essere tutelata sia nel momento in cui le persone godono di tutte le loro facoltà fisiche e mentali, sia nel momento in cui si comincia a perdere queste facoltà e ci si avvicina alla morte”. Quanto all’eventuale scomunica per un medico che pratichi l’eutanasia in Colombia, mons. Marulanda López ha spiegato: “La scomunica è molto diversa da quello che pensa la gente. Si tratta di una sanzione morale che concerne chi sta in comunione di fede con la Chiesa. È meglio chiedere alle persone di operare secondo coscienza, poiché ognuno ha le capacità sufficienti di sapere se ha agito bene o male”. Di qui, ha concluso il presule, deriva “la preoccupazione della Chiesa di informare i fedeli, di illuminare la coscienza delle persone affinché ciascuno possa prendere queste decisioni”. (A cura di Isabella Piro)







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