Le esequie del cardinale Innocenti. Il Papa: generoso fino a rischiare la vita per
gli altri
“Una lunga vita spesa al servizio del Signore”: con parole grate Benedetto XVI ha
reso omaggio stamane alla memoria del cardinale Antonio Innocenti, spentosi sabato
scorso all’età di 93 anni. Il Papa - giunto in elicottero in Vaticano dalla residenza
di Castel Gandolfo - prima dell’Udienza generale nell’Aula Paolo VI ha pronunciato
la sua omelia al termine della Messa funebre per il porporato, presieduta nella Basilica
di San Pietro dal cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio. Il servizio
di Roberta Gisotti:
“Lucem
spero fide”: il motto episcopale scelto dal cardinale Antonio Innocenti, che il Santo
Padre ha richiamato nella sua omelia. “Parole che egli confidava alle persone a lui
vicine di aver sempre portato nel cuore dopo che, da adolescente, aveva ricevuto il
dono della vocazione sacerdotale”. Da allora una vita densa di esperienze pastorali,
dalla nativa Poppi in Toscana, divenuto sacerdote nel ’38, giunge a Roma per gli studi
teologici e di diritto, per poi rientrare nella diocesi di Fiesole negli anni della
seconda guerra mondiale:
“In quel drammatico periodo,
si distinse per abnegazione e generosità nell’aiutare la gente e salvare quanti erano
destinati alla deportazione. Per questo fu anche arrestato e condannato alla fucilazione,
ma quando già si trovava dinanzi al plotone d’esecuzione l’ordine fu revocato.” Dopo
il conflitto bellico, una lunga carriera diplomatica:
“Ebbe
modo di conoscere diversi Paesi in Africa, in Europa e nel vicino Oriente, senza mai
dimenticare la sua profonda e genuina ispirazione sacerdotale, prodigandosi in favore
dei fratelli, infondendo coraggio e alimentando in tutti la fede e la speranza cristiana”. Nel
’50 in Africa a Leopoldville, poi in Svizzera, in Olanda, in Egitto, e ancora a Bruxelles,
a Strasburgo, a Parigi; nel ‘67 nunzio in Paraguay, nel ’68 la consacrazione episcopale;
richiamato a Roma diviene nel ’73 segretario della Congregazione per i Sacramenti
e il Culto Divino; nominato nunzio in Spagna nel 1980, viene creato cardinale nell’
’85; “A nuovo e più alto titolo” - ha sottolineato il Santo Padre - prosegue “la
sua apprezzata collaborazione al Sommo Pontefice”, quale prefetto della Congregazione
per il Clero, presidente della Pontificia Commissione per la conservazione del patrimonio
artistico e storico della Chiesa e della Pontificia Commissione Ecclesia Dei. “Fede
e sapienza di vita strettamente intrecciate” nella testimonianza del cardinale Antonio
Innocenti, cosi come l’apostolo Paolo - ha osservato il Papa – configurava “la forma
perfetta dell’esistenza cristiana”:
“Essa è uno
stare con Gesù, un essere in Lui a tal punto che questa comunione supera la soglia
di separazione tra la vita terrena e l’aldilà, così che la morte stessa del corpo
non è più una perdita ma un ‘guadagno’”.