In Svizzera l’incontro del Consiglio Ecumenico delle Chiese sulla pace in Medio Oriente
“La Terra promessa” è il tema scelto per l’incontro ecumenico dedicato alla pace nel
Medio Oriente che prende il via oggi a Berna, in Svizzera, su iniziativa del Consiglio
Ecumenico delle Chiese, l'organismo per l'unità dei cristiani. “Approfondire la comprensione
ecclesiale delle promesse bibliche relative alla terra mediorientale” è lo scopo indicato
da Michel Nseir, uno degli organizzatori all’Osservatore Romano, “quello che cerchiamo
di affermare – aggiunge - è che i diversi approcci agli stessi concetti biblici e
teologici, sono legittimi e possibili”. Nseir aggiunge che le diversità non devono
impedire di realizzare un'azione comune per la pace perché gli approcci “dovrebbero
essere, in ogni caso, tutti basati su un comune denominatore: il rispetto della dignità
e della libertà dell'uomo”. L'iniziativa prende le mosse da una precedente conferenza
svoltasi ad Amman, in Giordania, nel giugno del 2007, promossa sempre dal Consiglio
Ecumenico delle Chiese, dalla quale è scaturito l'impegno dell'unità nell'azione per
la pacificazione, redatto in un documento finale dal titolo “Amman Call”. Gli organizzatori,
con questo incontro, intendono dare un contributo concreto sulla strada del dialogo,
sostenere le comunità dei fedeli che vivono la tragedia della guerra. In questo
ambito anche i cristiani sono chiamati a fornire il loro apporto mettendo in luce
le comuni opinioni piuttosto che le diversità sul conflitto. Il meeting di Berna produrrà
degli atti che verranno pubblicati probabilmente all'inizio del 2009 ai quali seguirà
un manuale, ausilio per una riflessione costante sulla tragedia della guerra, da distribuire
nelle varie comunità ecclesiali. Tre sono le linee su cui si svilupperà il testo:
l'imperativo etico e teologico per una giusta pace; l'imperativo ecumenico per l'unità
nell'azione; l'imperativo evangelico per la solidarietà. (B.C.)