2008-09-10 15:21:38

Il cardinale Caffarra: "sui martiri di Orissa assordante silenzio dei media"


“Perché ci si mostra più preoccupati della sorte degli orsi polari che di uomini e donne colpevoli solo di aver scelto la fede cristiana?”. E’ questa la domanda da cui è partito il cardinale Carlo Caffarra durante la Messa celebrata in occasione della Giornata di preghiera e digiuno per i cristiani perseguitati dello stato indiano dell’Orissa. “Noi ci troviamo in Cattedrale” ha detto l’arcivescovo di Bologna “perché, facendo nostro l’accorato appello del Santo Padre, vogliamo condividere la stessa passione di chi è perseguitato per il nome del Signore”. “Non possiamo però non sentire” ha aggiunto “l’assordante silenzio che i mezzi della comunicazione, esclusi quelli cattolici, stanno mantenendo su queste gravi violazioni a fondamentali diritti della persona: il diritto alla vita, e il diritto alla libertà religiosa”. Il martirio, ha ricordato il cardinale “disturba gravemente chi ritiene che alla fine tutto è negoziabile; chi nega che esista qualcosa di indisponibile e che non può essere mercanteggiato. Il martire – ha aggiunto il porporato - esalta la dignità della persona in modo che non può che essere censurato da chi pensa che alla fine l’uomo è solo un frammento corruttibile di un tutto impersonale. La grandezza del martire smaschera la povera nudità del relativismo”. In questa prospettiva i fratelli e le sorelle perseguitati “ci stanno dando il più grande insegnamento sull’uomo, sulla sua dignità, sulla sua altissima vocazione”. “Solo chi riconosce come unico Signore il Cristo” ha concluso il cardinale “non piega le ginocchia davanti a nessun altro padrone. È l’atto di adorazione la vera liberazione della nostra libertà. Libertà da ogni tradizione culturale, da ogni costume e classificazione sociale, come ci stanno insegnando i nostri fratelli e sorelle perseguitati: libertà di donarsi”. (Da Bologna: Stefano Andrini) RealAudioMP3







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