In corso a Toledo il Congresso internazionale di Archeologia cristiana
Sono entrati nel vivo i lavori del XV Congresso internazionale di Archeologia cristiana
di Toledo e subito la questione posta agli studiosi di Europa, Medio Oriente, Stati
Uniti e Africa è stata la definizione di città. “Episcopus, civitas, territorium”
è il tema proposto ai più di trecento partecipanti ospitati nella sede della Università
di Castilla-La Mancha, in un antico Convento domenicano con chiostri e patii affollati
di studenti. Cosa s’intende per città in epoca tardo antica e fino al X secolo? La
provocazione è del prof. Jean Guyon dell’Università di Aix-en-Provence. Il vescovo
in effetti nella penisola iberica aveva all’epoca una giurisdizione ampia, sia geografica
che giuridica, come dimostra il complesso di Santa Maria del Melque a circa 50 chilometri
da Toledo. Una chiesa dell’VIII secolo che unisce arte cristiana ed islamica, un po’
fortezza un po’ monastero legata al vescovo di Toledo su cui molto gli studiosi discutono.
In effetti, negli ultimi 20 anni lo sviluppo dell'archeologia dell’inizio del cristianesimo
è stato fortissimo. In Castilla gli studiosi si trovano ad affrontare uno sviluppo
urbano velocissimo. Molti madrileni lasciano la capitale per vivere nella campagna
intorno a Toledo. Le nuove costruzioni creano occasione di scavo ma limitano anche
la possibilità di ricerche organiche dei resti di epoca visigota. Del rapporto tra
vescovo e suburbio ha parlato l’organizzatore del congresso Jorge Lopez Quiroga dell’Università
Autonoma di Madrid. Tra il IV e l’VIII secolo la cristianizzazione si trasferisce
dalla città alle campagne con un relativo cambiamento del ruolo dei vescovi e con
un passaggio dalla cultura romana a quella medioevale che in questa regione passa
attraverso la dominazione araba e si apre alla “reconquista”, e la formazione del
regno carolingio. Diversi gli esempi da varie aree geografiche europee e diversi i
temi affrontati, come il ruolo del vescovo come committente di opere d’arte, con interventi
degli studiosi del Piac Fabrizio Bisconti, Danilo Mazzoleni e del rettore Vincenzo
Fiocchi Nicolai e dei Musei Vaticani, Lucina Vattuone, Cristina Giannaccheri e Umberto
Utro. Presentato anche un altro importante studio vaticano, come lo scavo dell’Orto
monastico della Basilica di San Paolo a Roma, che ha portato alla luce l’importante
struttura medioevale del monastero benedettino, parte dell’antica struttura di un
portico collegato all’antica basilica, frutto di una campagna di scavo in collaborazione
tra Musei e Piac. Nel mondo e nella cultura mozarabica uno dei temi più ricorrenti
è la convivenza di stili e culture. Toledo è una città che nel “casco historico” custodisce
chiese di rara bellezza come la cattedrale (il vescovo di Toledo è da secoli il primate
di Spagna), ma anche moschee come quella di “Cristo de la Luz” e sinagoghe di grande
valore artistico come quella del “Transito”. Un carattere che ha segnato molti degli
interventi del Congresso e offre l’occasione per un dibattito culturale che si apre
dalle aule e dagli scavi verso un pubblico più ampio. (Da Toledo, Angela Ambrogetti)