Appello di “Reporter senza frontiere” sul diritto di asilo nell'UE
Appello di “Reporter senza frontiere” ai 27 ministri europei riuniti da ieri a Parigi per
la Conferenza promossa dalla Presidenza dell’UE sul tema “Costruire un’Europa dell’asilo”.
L’organizzazione umanitaria chiede un regime comune d'asilo in Europa con “procedure
d'accoglienza” “più fluide e rapide” per tutelare anche i giornalisti e i difensori
della libertà di espressione rifugiati in Europa. Dall'inizio del 2007, “Reporter
senza frontiere” ha aiutato 160 operatori dell'informazione, soprattutto africani
e medio-orientali, fuggiti dai propri Paesi dopo minacce o aggressioni subite durante
l'esercizio della loro professione. Ma la maggioranza di questi giornalisti esuli
principalmente da Eritrea, Iran e Sri Lanka – denuncia l’organizzazione - devono affrontare
difficoltà estreme per beneficiare di protezione in Europa. “Reporter senza frontiere”
punta l’indice contro “le lunghe attese negli uffici dell'Alto Commissariato dell’ONU
per i rifugiati (UNHCR) e il rifiuto quasi sistematico delle Ambasciate occidentali,
in genere refrattarie a concedere visti di questo tipo”. A motivo di ciò gran parte
di questi giornalisti, anche rischiando la vita, opta per vie d'immigrazione illegale,
scrive nella lettera appello Robert Menard, presidente di “Reporter senza frontiere”.
Da parte dell’ONU, lo stesso Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati,
Antonio Guterres, ha confermato che “troppo spesso molte persone che cercano protezione”
finiscono “vittime della tratta” di esseri umani “a causa del proliferare degli ostacoli
al loro ingresso in Europa”. Guterres ha quindi sollecitato le pratiche uniformi di
asilo nei vari Paesi dell’Unione europea, che ''può e deve fare di più'' anche reinsediare
ed accogliere rifugiati che non possono essere rimpatriati e che non godono di sufficiente
sicurezza nel loro primo Paese d'asilo. (A cura di Roberta Gisotti)