2008-09-08 15:17:43

Mons. Giuseppe Betori è stato nominato dal Papa nuovo arcivescovo di Firenze: nel saluto alla Chiesa e alla città , l'offerta di ascolto e dialogo per ricercare il bene comune


Nuovo arcivescovo per la città di Firenze: il Papa ha nominato oggi alla guida pastorale dell’arcidiocesi fiorentina mons. Giuseppe Betori, attuale segretario della Conferenza episcopale italiana, vescovo titolare di Falerone. La notizia è stata accolta con “gioia” dal presidente dei vescovi italiani, il cardinale Angelo Bagnasco, che dalla Terra Santa - dove si trova al momento - ha evidenziato la “lunga esperienza sul territorio nazionale” maturata da mons. Betori, “anche nei rapporti europei e internazionali”. “Un ricco patrimonio” posto dal Santo Padre “a servizio della nobile Chiesa di Firenze". Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

Settecentododici anni fa, la posa della prima pietra della cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Duomo di Firenze: in questo giorno particolare, giunge la nomina di mons. Giuseppe Betori, chiamato a succedere al cardinale Ennio Antonelli, incaricato da Benedetto XVI di presiedere il Pontificio Consiglio per la Famiglia. 61 anni, umbro, nativo di Foligno, mons. Betori raccoglie il "testimone" dal cardinale Antonelli, così come era già stato nel 2001, nell’assumere l’incarico di segretario della CEI.

Sono circa 830 mila, sparsi in 318 parrocchie, gli abitanti della diocesi di Firenze affidati alla cure pastorali di mons. Betori, che sarà coadiuvato da 708 sacerdoti e 55 diaconi. “So che il Signore mi manda a una Chiesa singolare per storia, arte e temperamento civile”, scrive mons. Giuseppe Betori nel suo saluto alla Chiesa e alla città di Firenze. “Tanta ricchezza - sottolinea il neoarcivescovo - ridonda fino ai giorni presenti, pur non privi di difficoltà e ombre. Anche oggi, infatti, non mancano i segni della santità, le tracce della bellezza, i cercatori della verità, i testimoni dell’amore. Chi crede e ama, sa che la speranza prevale, e tutto vince. Per questo, mons. Betori, chiede a tutti di aprirsi senza remore all’ascolto della Parola che genera la fede e alla comunione che valorizza tutti i doni e che è premessa della missione. “A tutti offro - sottolinea il nuovo arcivescovo - disponibilità all’ascolto e al dialogo, chiedendo a mia volta di essere accolto e aiutato a svolgere il mio servizio per la crescita comune”. “Insieme abbiamo a camminare verso quella concordia e quella pace di cui Firenze è stata nel mondo un faro luminoso. E dovrà continuare ad esserlo, attraverso una nuova creatività”.
 
Non dimentica il presule di riferirsi a non credenti o credenti di altre religioni, “nella certezza - scrive - che sia possibile operare solidalmente nella ricerca del bene comune”. “L’ora di Firenze - conclude il presule - non appartiene al passato. Non si spegne il genio di una città e di una terra se il braciere di Dio continua ad ardervi e a purificare i cuori, se le intelligenze continuano a interrogarsi e a cercare, se le volontà riescono a uscire dal proprio guscio e si proiettano verso traguardi inediti, commisurati alle sfide e alle responsabilità”.







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