Pastore generoso, saldo nella verità e pronto al dialogo: così, il cardinale Bertone
ricorda Paolo VI, a Brescia, nel 30.mo della morte
Paolo VI messaggero di pace fino agli estremi confini della terra: è uno dei passaggi
dell’omelia del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che, ieri sera, nella
cattedrale di Brescia ha presieduto una celebrazione eucaristica in occasione del
30.mo anniversario della morte di Papa Montini. Il servizio di Virginia Volpe:
“Per quindici
anni ha guidato la barca di Pietro tra le onde agitate di quel periodo storico”: così,
il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ha ricordato il Pontificato di
Paolo VI, durante l’omelia pronunciata nella cattedrale di Brescia per il 30.mo anniversario
della sua morte. Papa Montini è stato definito dal porporato “pastore generoso e lungimirante,
paziente e prudente, saldo nella verità e pronto al dialogo”. Un Pontefice, ha proseguito,
che “amava profondamente l’umanità e che rese concreto questo suo amore nel costante
sforzo di aiutarla a trovare in Cristo la luce della verità e il valore della vita”. Paolo
VI, ha continuato il segretario di Stato, seppe mantenere dritto il timone della barca
di Pietro, che a momenti dava l’impressione di cedere tra i marosi improvvisi. Scrisse
un giorno: “Mi sento padre di tutta l’umanità… non mi sento superiore, ma fratello
inferiore, perché porto il peso di tutti”. Gli anni del post Concilio, è stata la
riflessione del cardinale Bertone, furono per Paolo VI segnati talvolta da solitudine
con la percezione di non essere compreso, furono però anche anni di indefessa fedeltà
alla Chiesa. E nel giugno 1978, a 15 anni dalla sua elezione alla Cattedra di Pietro,
quasi preavvertendo l’ora del trapasso, tracciò un bilancio del suo Pontificato e
concluse dicendo: “Mi piacerebbe, terminando, d’essere nella luce, nella riconoscenza
che tutto era dono, tutto era grazia”.