Benedetto XVI incoraggia i vescovi del Nicaragua a promuovere un clima di dialogo,
a sostenere i bisognosi e a denunciare le situazioni di ingiustizia
La Chiesa del Nicaragua, nell’annuncio del Vangelo, promuova lo sviluppo integrale
dell’uomo, denunciando le ingiustizie e favorendo un clima di dialogo e riconciliazione:
è l’esortazione di Benedetto XVI ai vescovi del Paese centroamericano, ricevuti stamani
in visita ad Limina. Il Papa ha inoltre messo l’accento sulla formazione dei
sacerdoti, sulla pastorale dei giovani e sul ruolo delle scuole cattoliche per il
progresso della società nicaraguense. L’indirizzo di omaggio è stato rivolto al Papa
da mons. Leopoldo José Brenes Solórzano, arcivescovo di Managua e presidente della
Conferenza episcopale del Nicaragua. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Una Chiesa vicina
alle sofferenze del popolo, che testimoniando la Verità evangelica, lotti contro la
povertà e le diseguaglianze:
"Observo con satisfacción que, como Pastores,
compartís las vicisitudes..." Benedetto XVI ha espresso il suo apprezzamento
e sostegno ai vescovi del Nicaragua che si rendono partecipi "delle vicissitudini
del popolo” pur “rispettando scrupolosamente l’autonomia della gestione pubblica”.
Questo, ha detto, è molto importante in una situazione come quella del Nicaragua in
cui "la povertà e l'emigrazione" si sommano alle "disuguaglianze sociali e alla radicalizzazione
politica" degli ultimi anni. In particolare, ha lodato gli sforzi “per creare un clima
di dialogo e distensione, senza rinunciare a difendere i diritti fondamentali dell’uomo
e senza rinunciare alla denuncia delle situazioni di ingiustizia”. Né ha mancato di
incoraggiare i presuli a proseguire nel loro sforzo di “promuovere una concezione
politica che, più che ambizione per il potere e il controllo, sia un servizio generoso
e umile al bene comune”. Al tempo stesso, il Papa ha lodato le “tante iniziative di
carità e solidarietà” promosse dalla Chiesa del Nicaragua in favore dei più bisognosi.
Un ampio spazio del discorso, il Pontefice lo ha dedicato alla formazione dei sacerdoti
e dei laici chiamati a svolgere il compito di catechisti:
"Es imprescindible
que estos generosos servidores y colaboradores..." Il Papa ha esortato i vescovi
del Nicaragua a seguire con cura questi “generosi servitori e collaboratori della
missione evangelizzatrice della Chiesa”. E’ importante, ha detto, che “ricevano una
formazione religiosa profonda e costante e mantengano una fedeltà intatta alla dottrina
della Chiesa”. Ha poi rammentato la recente verifica dei seminari del Paese, voluta
dall’episcopato nicaraguense, per rispondere alla “necessità di un clero preparato
spiritualmente, intellettualmente e umanamente”. I seminaristi, ha proseguito, richiedono
sempre una grande “vicinanza” e “attenzione”. Ed ha ribadito l’importanza del discernimento
dei candidati al Seminario, affinché siano “sacerdoti esemplari” e possano dare nuovo
slancio alla pastorale giovanile come anche l’adeguata assistenza religiosa negli
ospedali, nelle carceri e in altre istituzioni:
"Una mención especial merecen
las instituciones educativas..." Quindi, ha rivolto un pensiero speciale al
ruolo delle istituzioni educative cattoliche in Nicaragua che compiono “una missione
essenziale della Chiesa e un servizio inestimabile alla società”. Il Papa ha definito
encomiabile il lavoro degli educatori che, “a volte con sacrifici enormi, si dedicano
alla formazione integrale e aprono ai giovani le porte di un futuro promettente”.
Il
Papa si è anche soffermato sulla “religiosità popolare” così viva in Nicaragua. Questa,
è stato il suo richiamo, deve essere “ben più di una semplice tradizione ricevuta
passivamente”. Spetta a voi vescovi “rivitalizzarla costantemente mediante un’azione
pastorale” che illumini il significato dei gesti e dei simboli, “indicando il mistero
insondabile di salvezza e speranza” di cui Dio ci ha reso partecipi.