2008-09-05 15:36:46

Storica visita del presidente turco in Armenia


E’ arrivata anche la soddisfazione del commissario europeo all'Allargamento, Olli Rehn, per la visita in programma domani a Yerevan, in Armenia, del presidente turco, Abdullah Gul. L’occasione è data dalla partita di calcio Armenia-Turchia, valida per le eliminatorie dei Mondiali del 2010 in Sudafrica. “Spero che quello del presidente Gul - ha detto il commissario UE - sia un primo passo importante, seguito presto da altri che conducano ad una normalizzazione delle relazioni fra i due Paesi”. Una missione, quella del capo di Stato turco, che viene vista da molti osservatori internazionali come una svolta nei rapporti tra Ankara e Yerevan. Sul perché di questa lettura, Giada Aquilino ha intervistato Antonio Ferrari, inviato speciale ed editorialista del Corriere della Sera:RealAudioMP3  
R. - Perché tra i due Paesi non vi sono relazioni diplomatiche, che furono interrotte dopo le vicende del Nagorno-Karabakh, quando cioè da una parte l’Armenia affermava di non essere intervenuta a sostegno quella maggioranza degli abitanti del Nagorno-Karabakh, che è armena, mentre la Turchia sosteneva che, di fatto, si trattava di una occupazione dell’Armenia sul territorio dell’Azerbaigian. Si ruppero quindi le relazioni, complicate poi anche dalla questione del genocidio degli armeni: i turchi continuano ad ammettere che ci fu un massacro, ma dovuto ad una situazione di guerra, verso la fine dell’impero ottomano. Viceversa, gli armeni e molti altri sostengono che fu un genocidio, perché morirono un milione e mezzo di persone su una popolazione totale di poco più di tre milioni. L’invito che è stato rivolto dal presidente armeno al presidente Gul è stato accolto, ma ovviamente non dobbiamo dimenticare le ragioni dal punto di vista energetico e strategico.
 
D. - Proprio sulle divergenze dei due Paesi sul massacro degli armeni ai primi del Novecento, quali passi si possono compiere?
 
R. - Molti intellettuali turchi hanno accettato l’idea che ci fu: poi si può chiamare “massacro” o si può chiamare “genocidio”: hanno posto il problema, lo ha fatto Pamuk, lo hanno fatto altri ed oggi il dibattito in Turchia è aperto su questo problema. Non c’è più la chiusura definitiva che c’era fino a poco tempo fa. C’è da dire che gli armeni stanno facendo di tutto per favorire l’arrivo dei tifosi turchi: se ne attendono circa 5 mila, che non avranno bisogno di visto ed entreranno praticamente gratis allo stadio. A volte le sport può davvero essere utile e davvero essere importante.  







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