2008-09-05 15:26:58

Si apre domenica la Settimana per la pace in Colombia


“Vita, dignità e sviluppo” saranno da domani i temi centrali della XV settimana per la pace organizzata dalla Conferenza episcopale colombiana. In questa nuova edizione, allargherà il suo sguardo, le sue iniziative e le sue riflessioni sulla grande questione del rispetto dei diritti umani. Primo fra tutti, il diritto alla vita, come condizione indispensabile per raggiungere la pace. Così ha spiegato mons. Jaime Prieto Amaya, vescovo di Barrancabermeja, presidente della pastorale sociale, si tratta di una proposta di “mobilitazione ed educazione rivolta all’intera società colombiana”. L’obiettivo è che ciascuno, dal suo posto e con il suo ruolo, “partecipi alla costruzione della pace”. Mons. Jaime Prieto Amaya, ha inoltre precisato che, da domenica, tutti gli sforzi delle diocesi saranno indirizzati a promuovere la “formazione per la riconciliazione” a pregare per la pace. E così, come dal 1993, quando è nata l’iniziativa, oltre 4 mila parrocchie realizzeranno diverse attività di sensibilizzazione e di educazione. Unite a tanti momenti di preghiera dovrebbero accrescere ulteriormente la coscienza sul bisogno di pace in una nazione dilaniata, purtroppo, da troppe decadi segnate dalla violenza. Da parte sua, mons. Héctor Fabio Henao Gaviria, direttore della Cáritas colombiana, ha voluto sottolineare un’altra dimensione della Settimana: quella di “accompagnare le vittime della violenza, poiché le ferite che restano aperte ritardano la riconciliazione”. Ha anche aggiunto che il prossimo 9 settembre la Giornata nazionale dei diritti umani sarà incentrata sulla dimensione della solidarietà e alle vittime dei soprusi, del crimine, dei sequestri “e di tutte le violenze che offendono il dono della vita”. Questa Settimana così speciale è forse uno dei momenti più alti del piano pastorale della Chiesa colombiana in favore della pace. E certamente va ad aggiungersi a tante altre iniziative che si sviluppano durante l’anno, nelle singole diocesi, per “convertire i cuori dei colombiani” per troppi anni assuefati alla violenza o rassegnati. Le cifre parlano chiaro: 44 anni di conflitto armato interno hanno provocato 100 mila morti, quasi 4 milioni di sfollati, circa un milione di persone costrette a trovare riparo all’estero per sfuggire alla fame e alla violenza. Sono poi 5 mila coloro che sono stati sequestrati, tra cui centinaia di bambini. La Settimana arriva subito dopo la chiusura del recente IV Congresso nazionale della riconciliazione voluto dai vescovi colombiani per riunire diverse realtà: le comunità ecclesiali, i leader politici, le organizzazioni della società civile e il mondo della scienza e della cultura. Intervenendo in quest’assise mons. Rubén Salazar Gómez, presidente della Conferenza episcopale e arcivescovo di Barranquilla, ha chiesto a tutti “di sgomberare il campo dalle piccole polemiche”. Il presule ha anche chiesto di concentrare l’attenzione sulle “questioni urgenti, serie e fondamentali”, che sono “parte del bene comune come la vita e la pace”. (L.B.)







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