2008-09-05 15:23:29

In costante crescita la tratta di esseri umani


12 milioni di persone in tutto il mondo e 500 mila in Europa. Sono i numeri allarmanti delle vittime della tratta di esseri umani, presentanti ieri durante la Conferenza europea “Liberiamo le donne dalla tratta”, in corso di svolgimento presso il Centro unitario per la cooperazione missionaria di Verona, per iniziativa dell’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche (Wucwo/Umofc). Il fenomeno, come spiegato durante la riunione, è purtroppo in continuo e costante sviluppo, con un profitto per la criminalità organizzata stimato intorno ai 10 miliardi di euro all’anno. “Nell’affrontare il dramma della tratta – ha spiegato Paola Degani, docente all’università di Padova presso il Centro di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli – bisogna tener conto della persistenza, nei paesi d’origine delle vittime, di situazioni strutturali di povertà, della difficoltà nel trovare mezzi legali per emigrare e dell’affermarsi di una criminalità organizzata pericolosa”. Inoltre, sempre secondo Degani, “nei paesi di destinazione delle vittime, esiste una forte domanda di lavoro a basso costo e un’ampia richiesta di prestazioni sessuali”. Tema, questo, inerente soprattutto alla tratta di donne: secondo le ultime stime sono circa 60 mila quelle provenienti dall’Africa orientale, dall’America latina e dall’Europa dell’est che sono costrette a prostituirsi sulle strade italiane. Il 30/40% di queste vittime sono ancora minorenni, con un’età compresa tra i 14 e i 18 anni. “Questo fenomeno – ha sottolineato suor Eugenia Sonetti, responsabile dell’ufficio “tratta donne e minori” dell’Usmi (Unione superiore maggiori d’Italia) -, più che essere considerato un problema femminile, dovrebbe essere affrontato come un serio problema maschile. La maggior parte delle donne vittime di tratta, ridotte in stato di schiavitù per l’uso di milioni di clienti italiani, provengono da paesi evangelizzati in precedenza da missionari che hanno portato un annuncio di speranza e libertà, dignità e giustizia, solidarietà ed emancipazione”. Per la religiosa, dunque, la lotta contro la tratta di esseri umani, rappresenta “una grossa sfida, specie per le congregazioni missionarie ed internazionali”. Oggi sono 250 le religiose, appartenenti a 70 congregazioni coordinate dall’Usmi, al servizio delle vittime della tratta. “Solo unendo i nostri sforzi – ha concluso suor Eugenia – potremo sconfiggere la nuova schiavitù del XXI secolo”. (D.B.)







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