Mons. Kébreau: è catastrofe umanitaria ad Haiti dopo il passaggio degli ultimi
uragani
Emergenza umanitaria ad Haiti dopo il passaggio devastante degli uragani “Fay”, “Gustav”
ed “Hanna”, che da metà agosto ad oggi hanno provocato la morte di almeno 160 persone.
Migliaia gli sfollati, mentre sono incalcolabili i danni materiali. Dal canto loro,
l’UNICEF e il Programma Alimentare Mondiale dell’ONU stanno fornendo acqua potabile,
coperte, kit per l'igiene e cibo a 4.000 persone della capitale Port au Prince e delle
città meridionali di Jacmel e Bainet. Intanto, si temono nuove devastazioni per l’arrivo
dell’uragano “Ike”, che dovrebbe toccare le coste haitiane alla fine di questa settimana.
Sulla drammatica situazione ad Haiti, Olivier Tosseri, del nostro programma
francese, ha intervistato mons. Louis Kébreau, arcivescovo di Cap Haitien e
presidente dell’episcopato haitiano:
R. – C’est
une catastrophe nationale et nos neuf départements sont touchés... E’ una
catastrofe nazionale. I cicloni hanno toccato nove dipartimenti del Paese e hanno
portato distruzione in tutte le città delle province. Il problema attuale è la diocesi
di Hinche, dove il vicario generale e altri sacerdoti della Caritas stanno evacuando
le persone che vivono nelle città vicino ai fiumi perché l’acqua ha raggiunto un livello
talmente alto da minacciare molte città. Ho chiesto che i bambini e le donne incinte
siano trasferiti nelle chiese parrocchiali.
D. –
Tali catastrofi peggiorano la già difficile situazione degli abitanti dell’isola …
R.-
Terriblement! Les routes sont endommagées … E’ terribile! Le strade sono
danneggiate, nelle campagne alcune cappelle non hanno più il tetto … Per esempio,
nelle diocesi del Nordest, c’è una regione che si chiama Roche Plate: lì, molte case
sono state distrutte, i campi sono stati devastati… la vita sarà sempre più difficile
e tutto diventerà più caro per la popolazione …
D.
– Avete già ricevuto aiuti?
R. – Pas encore. Nous
essayons localement de voir ce qui peut être fait … Non ancora. Cerchiamo
intanto a livello locale di vedere cosa può essere fatto, insieme ad alcune organizzazioni
sul posto. Ma è pur certo che dovremo trovare aiuti a livello internazionale! Nella
diocesi di Gonaïves, la gente si è rifugiata sul tetto delle case, esposta notte e
giorno alle intemperie, senza mangiare, e molti di loro rischiano di morire di sfinimento!
Lì c’è un’urgenza accertata e bisogna fornire aiuto immediato a queste persone. Oggi
gli haitiani soffrono ancora: è previsto il passaggio di altri due cicloni e se arriveranno
a Haiti, sarà una catastrofe ancora peggiore!
D.
– Sono già state prese misure di precauzione in vista del possibile passaggio di questi
altri cicloni?
R. – Oui. C’est à dire que les mesures
sont prises mais, vous savez, avec … Sì, le misure sono state prese. Purtroppo,
però, queste persone sono talmente abituate ad essere povere che bisogna faticare
molto per convincerle a lasciare la propria casa …