Chiesa argentina: a settembre l'incontro dei sacerdoti e la riunione del laicato sulle
orme di Aparecida
Sono numerose le attività ecclesiali che la Conferenza episcopale argentina ha in
programma per le prossime settimane: due in particolare vengono sottolineate in questi
giorni. La prima, sotto il patrocinio della Commissione episcopale per i ministeri,
è il V incontro nazionale di sacerdoti dal 9 all'11 settembre nella città di Córdoba.
Numerosi rappresentanti del clero di tutte le diocesi rifletteranno sul tema: “Allegri
servitori della speranza”, ricordando la figura del compianto cardinale Eduardo Pironio
a dieci anni della sua morte, il quale nel suo lungo ministero episcopale, in buona
parte svolto al servizio della Santa Sede come Presidente del Pontificio Consiglio
per i laici, sottolineava spesso l'elemento della gioia nell’ esercizio ministeriale.
Fra i relatori ci sarà l'arcivescovo di Buenos Aires e Presidente della Conferenza
episcopale, cardinale Jorge Mario Bergoglio, che parlerà proprio della “figura del
sacerdote nell’ottica teologica e pastorale nel Documento di Aparecida”. Il secondo
appuntamento è il primo incontro dedicato alle grandi questioni della politica e dell'etica
organizzato il 20 e 21 di settembre dalla Conferenza episcopale argentina sotto la
guida di mons. Jorge Casaretto, Presidente della Commissione per la pastorale sociale.
Tema dell’iniziativa: “Per ripensare la politica: contributo a partire da una fede
impegnata, al servizio comune”. I lavori si svolgeranno nella città di Córdoba e saranno
rivolti in modo particolare ai laici, uomini e donne, che “cercano nella politica
una forma e un mezzo per vivere pienamente il proprio impegno cristiano con lo scopo
di raggiungere una presenza rappresentativa del mondo cattolico e, al tempo stesso,
di arricchire i singoli attori politici nonché la comunità”. L'incontro si inquadra
nel medesimo sforzo che si sta compiendo in diverse chiese particolari dell'America
Latina e dei Caraibi, soprattutto dopo la V Conferenza generale di Aparecida (maggio
2007), per rinforzare l'impegno del laicato alla luce del magistero di Benedetto XVI
che, in apertura di quest'assise, parlando delle sfide politiche affermò: “Questo
lavoro non è competenza immediata della Chiesa. Il rispetto di una sana laicità -
compresa la pluralità delle posizioni politiche - è essenziale nella tradizione cristiana.
Se la Chiesa cominciasse a trasformarsi direttamente in soggetto politico, non farebbe
di più per i poveri e per la giustizia, ma farebbe di meno, perché perderebbe la sua
indipendenza e la sua autorità morale, identificandosi con un'unica via politica e
con posizioni parziali opinabili. (...) I laici cattolici devono essere coscienti
delle loro responsabilità nella vita pubblica; devono essere presenti nella formazione
dei consensi necessari e nell'opposizione contro le ingiustizie”. (L.B)