2008-09-02 14:56:35

OMS: in Africa l'inquinamento provoca la morte di oltre due milioni di persone


“Il continente africano è ricco di risorse naturali e ha una forte base potenziale di lavoratori per sostenere un'economia fiorente. Tuttavia le ricchezze naturali del continente sono seriamente compromesse da un eccessivo sfruttamento, dall'inquinamento e dalla cattiva gestione” si afferma nel documento preparatorio della prima Conferenza interministeriale sulla salute e sull'ambiente che si è tenuta a Libreville, capitale del Gabon. Alla Conferenza, che è stata organizzata con il contribuito di diverse agenzie dell'ONU, hanno partecipato 80 ministri della sanità e dell'ambiente di 53 Stati africani che hanno discusso come i fattori ambientali e sanitari condizionino sia la qualità della vita degli africani sia le possibilità di sviluppo economico del continente. I dati presentati alla Conferenza dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono allarmanti: il 23% dei decessi annuali in Africa (pari a 2,4 milioni di persone) sono dovuti “a fattori di rischio legati al deterioramento dell'ambiente, con conseguenze particolarmente gravi sui più poveri e i più vulnerabili”. L'Africa inoltre è diventata la “pattumiera” del mondo, dove le nazioni più sviluppate scaricano senza riguardo per l'ambiente e la salute delle persone, i rifiuti altamente inquinanti derivati dalla produzione industriale e dagli eccessi del consumismo (si pensi solo agli enormi stock di rifiuti legati all'elettronica di consumo: dai cellulari ai personal computer). Al termine dei lavori – riferisce l’agenzia Fides - i ministri africani hanno firmato la “Dichiarazione di Libreville”, un documento che sarà presentato al prossimo Vertice di Capi di Stato e di Governo dell'Unione Africana che impegna gli Stati africani a stabilire “un'alleanza strategica tra la sanità e l'ambiente”. Per non lasciare che la “Dichiarazione di Libreville” rimanga sulla carta occorre però, dicono gli esperti, che i ministri della Salute e dell'Ambiente africani coordinino le loro politiche con quelle dei responsabili dei dicasteri dell'agricoltura, dell'economia e degli alloggi. (R.P.)







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