2008-09-02 12:38:38

I vescovi del Nicaragua in visita ad Limina. Il presidente dell’episcopato: siamo impegnati nell’evangelizzazione, nella difesa della vita e a sostegno dei poveri


E’ in corso, in questi giorni in Vaticano, la visita ad limina dei vescovi del Nicaragua che, dopo gli incontri nei diversi dicasteri, saranno ricevuti in udienza da Benedetto XVI. Con i suoi 130 mila kmq, il Nicaragua è il più grande Stato dell’America centrale ed uno dei più poveri dell’emisfero occidentale. L’89 per cento dei suoi 5 milioni di abitanti è di religione cattolica. La struttura ecclesiale del Nicaragua è composta da un’arcidiocesi, sei diocesi e un vicariato apostolico. La conferenza episcopale è presieduta dall’arcivescovo di Managua, José Brenes Solórzano. Il Paese centroamericano è stato visitato due volte da Giovanni Paolo II: nel 1983 e nel 1996. Sulla situazione della Chiesa nel Paese, ci riferisce Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

La Chiesa del Nicaragua, nell’annunciare il Vangelo, è da sempre impegnata per la pace, la coesione sociale e la lotta alla povertà. L’anno scorso, il cardinale Miguel Obando Bravo ha accettato l’incarico di guidare il Consiglio nazionale di Riconciliazione, istituito dal governo del presidente Ortega per sanare le ferite ancora aperte dalla guerra civile degli anni ’80. All’attuale situazione politica, fatta di luci ed ombre, è dedicata l’ultima lettera pastorale dell’episcopato che, in vista delle elezioni amministrative di novembre, esorta i fedeli a votare per il bene del Paese. Intervistato da Alina Tufani, del nostro programma ispano-americano, il presidente dei vescovi nicaraguensi, mons. Leopoldo José Brenes Solórzano, si sofferma sulla battaglia per la vita e la famiglia, portata avanti dalla Chiesa del Nicaragua:

 
“Noi sappiamo che c'è un'ombra che minaccia la Chiesa: sono le battaglie per l'approvazione dell'aborto. Stiamo cercando di rafforzare la pastorale familiare con le nostre Commissioni pastorali. Inoltre puntiamo sulla catechesi per i giovani che domani formeranno una famiglia. La pastorale familiare è una delle nostre priorità, insieme alla pastorale giovanile e a quella dell'educazione. In queste tre aree di azione, insieme anche alla pastorale vocazionale, stiamo rafforzando le nostre iniziative in difesa della famiglia”.
 
Difesa della vita, dunque, e dei più deboli. Sempre nell’ultima lettera pastorale, i vescovi esprimono la propria preoccupazione per la povertà estrema in cui ancora vivono troppi cittadini. E denunciano la “mancanza di trasparenza nella distribuzione degli aiuti dall’estero”. Dalla visita ad limina, la Chiesa del Nicaragua si aspetta una nuova spinta alla missionarietà, rilanciata recentemente dal Congresso americano missionario (CAM3) a Quito. D’altro canto, rileva mons. Solórzano, già ad Aparecida, nel maggio scorso, Benedetto XVI ha rinnovato l’appello di Papa Wojtyla ad impegnarsi per una nuova evangelizzazione:

 
“Come ogni altra Chiesa anche noi abbiamo il problema dell'evangelizzazione, in cui ognuno di noi è coinvolto, ma tutto questo è oggi illuminato dall'evento di Aparecida che ci sta portando a sviluppare tutto un lavoro di evangelizzazione nella prospettiva già indicata da Papa Giovanni Paolo II: quella di una nuova evangelizzazione. Oggi la direzione indicata da Aparecida è quella del discepolato e della missionarietà. Per tutto il problema delle vocazioni e per quello delle sette, stiamo cercando una soluzione pastorale. La Chiesa è per sua natura missionaria e credo che dopo Aparecida abbiamo questa grande sfida: consolidare la nostra identità”.







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