Orissa: altre 4 chiese cristiane bruciate dagli estremisti indù
Ancora quattro chiese bruciate in Orissa, ieri, dopo le violenze contro cristiani
della settimana scorsa in India. Il servizio di Fausta Speranza: In
Orissa, Stato dell’India orientale, nonostante la situazione sembrasse migliorare,
tanto da spingere le autorità a revocare il coprifuoco e l'ordine di sparare a vista,
alcune persone hanno dato fuoco a quattro edifici di culto cristiano. Il governo locale,
pertanto, ha di nuovo imposto il coprifuoco serale e notturno. La situazione è tranquilla
a Kandhmal, epicentro degli scontri, dove la vita è tornata normale. Arrivano invece
echi di scontri da diversi villaggi, tanto che le autorità locali hanno chiesto rinforzi
tra esercito e paramilitari per ripristinare l'ordine. Le violenze denunciate in India
a partire dal 25 agosto hanno provocato in pochi giorni 14 morti e 5.000 sfollati.
Negli attacchi contro le comunità cristiane, ad oggi sono state date alle fiamme 46
chiese, 3 conventi cattolici, 5 ostelli, 7 centri pastorali e circa 300 case. Alcuni
cristiani hanno lasciato i centri di accoglienza dove erano stati ospitati per far
ritorno nelle loro case, mentre sono ancora 8000 gli ospiti dei centri di accoglienza
che attendono un aiuto dal governo per ricostruire le proprie abitazioni. C’è da dire
che personalità della società civile indiana e esponenti della Chiesa cattolica locale
hanno incontrato in queste ore Shrimati Pratibha Patil, presidente della Confederazione
indiana, chiedendo il suo intervento per fermare le violenze anticristiane nell’Orissa.
Nella delegazione, figurano personalità della cultura e dello spettacolo, parlamentari
cattolici, ma anche l’arcivescovo di Cuttack-Bhubaneshwar, Raphael Cheenath, l’arcivescovo
di New Delhi, Vincent Concessao, e il portavoce della Conferenza episcopale, padre
Babu Joseph. Nel memorandum offerto al presidente, il gruppo chiede che vengano perseguite
alcuni leader radicali indù del VHP (Vishwa Hindu Parishad), dell’RSS (Rashtriya Swayamsevak
Sangh) e del Bajrang Dal, che nei giorni scorsi hanno continuato ad accusare i cristiani
dell’assassinio di Swami Laxmanananda dello scorso 23 ottobre. E purtroppo anche in
altri Stati si registrano episodi inquietanti: ieri, a Chitradurga, nel Karnataka,
il pastore protestante N Kumar, della chiesa di Sharon, è stato picchiato subito dopo
la funzione domenicale. Il gruppo dei radicali indù era entrato in chiesa segnando
con pigmento rosso tutti i fedeli radunati, come segno di “riconversione all’induismo”.
La polizia era presente, ma non è intervenuta.