Paraguay: il presidente Lugo chiede perdono per le violenze del regime Stroessner
Il presidente del Paraguay, Fernando Lugo, ha chiesto perdono a nome dello Stato alle
vittime del regime del generale Alfredo Stroessner. Lo ha fatto in questi giorni al
Teatro nazionale di Asuncion – riporta l’agenzia Misna – in occasione della presentazione
di un rapporto sulla repressione politica tra il 1954 e il 1989. Il testo, redatto
dalla Commissione verità e giustizia, ha raccolto in un migliaio di pagine più di
duemila testimonianze di torture, assassinii, sequestri ed esecuzioni sommarie. Secondo
le stime dell’organismo, istituito cinque anni fa, e presieduto da mons. Mario Melanio
Medina, vescovo della diocesi di San Juan Bautista de las Misiones, le vittime dirette
e indirette del regime di Stroessner furono oltre 128.000; le detenzioni illegali
sarebbero state circa 19.600, le persone scomparse 337 e 59 le esecuzioni senza processo.
Gli anni peggiori – afferma il documento – furono i ’60 e i ’70, segnati da una vasta
offensiva contro le comunità contadine e ogni movimento di opposizione. “La tortura
– si legge - fu il migliore strumento di controllo sociale utilizzato dal regime militare”.
In uno dei cinque capitoli del rapporto sono indicati per nome e cognome i presunti
responsabili delle violazioni e la Commissione spera che le testimonianze raccolte
possano costituire la base per perseguire penalmente i colpevoli. Secondo il presidente
Lugo “a partire da questo momento inizia una grande sfida di giustizia”. Un contributo
importante potrebbe arrivare dalla nuova “segreteria nazionale per i diritti umani”,
un organismo chiamato a proseguire le indagini iniziate nel 2003. I governi di Stroessner
furono sostenuti dal “Pardido Colorado”, una formazione costretta all’opposizione
per la prima volta dopo oltre 60 anni proprio dalla vittoria di Lugo nelle elezioni
di aprile. (E. B.)