A sorpresa McCain chiama una donna alla vicepresidenza: Sarah Palin, governatore dell’Alaska
Un nuovo colpo di scena riaccende l’attenzione sulle elezioni presidenziali USA. Il
candidato repubblicano, Jhon McCain, ha presentato ieri a Dayton, in Ohio, la sua
vicepresidente, Sarah Palin, numero uno dello Stato dell'Alaska. Per gli osservatori
si tratta di una scelta che potrebbe rappresentare un’attrattiva anche per gli elettori
delusi dalla sconfitta di Hillary Clinton. Il servizio è di Stefano Leszczynski:
È Sarah
Palin, la più giovane governatrice dell'Alaska, la vicepresidente scelta da John McCain,
il candidato repubblicano alla Casa Bianca. Il nome della Palin ha colto di sorpresa
i commentatori, che ancora giovedì davano McCain incerto tra l'ex governatore del
Massachusetts, Mitt Romney, e il governatore del Minnesota, Tim Pawlenty. A guidare
la scelta di McCain - come ha rivelato lui stesso - sono stati i forti principi, lo
spirito combattivo e la grande umanità che caratterizzano la Palin. La governatrice
dell'Alaska, 44 anni, contro i 72 di McCain, si è presentata sul palco di Dayton con
il marito e i loro cinque figli: il primo, diciannovenne in partenza per l’Iraq, l’ultimo,
invece affetto dalla sindrome di Down. Membro tesserato della National Rifle Association,
la potente lobby delle armi americana, è una convinta sostenitrice della pena di morte,
anche se del tutto contraria all’aborto. Non si è fatta attendere la reazione da parte
democratica, il cui portavoce ha fatto notare la mancanza di esperienza in politica
estera della Palin e la sua posizione vicina a quella dei petrolieri. La Palin, infatti,
è anche la presidente della Alaska Oil and Gas Conservation Commission. Sarah Palin
tuttavia ha un tasso di gradimento del 90%, che la rende uno dei governatori più popolari
d'America e, in qualità di prima donna candidata alla vicepresidenza dal 1984, una
candidata molto appetibile anche per gli elettori democratici delusi dall’uscita di
scena della Clinton. Gustav Non si placa la devastante
corsa dell’Uragano Gustav. Dopo aver imperversato sui Caraibi causando oltre 85 morti,
per oggi è atteso il suo passaggio su Cuba. Il suo arrivo sulle coste statunitensi
è previsto per martedì. Già evacuante diverse aree del Texas e della Lousiana. A New
Orleans, dove in questi giorni ricorre il terzo anniversario di Katrina, è stato
dichiarato lo stato di emergenza. L’uragano si è intanto rafforzato fino a categoria
2 e secondo National Hurricane Center americano, la perturbazione potrebbe salire
nelle prossime 48 ore fino alla categoria 4 della scala Saffir-Simpson. Thailandia
Il primo ministro thailandese, Samak Sundaravej, che oggi ha incontrato il
re Bhumibol Adulaydej, ha dichiarato che nonostante le crescenti proteste contro il
suo governo non si dimetterà. Intanto, nel Paese contiua ad essere scosso dalle manifestazioni.
Da ieri i dimostranti del PAD, l’Alleanza del popolo per la democrazia, hanno esteso
le proteste in diversi aeroporti. Interessato anche lo scalo di Phuket. Circa 15 mila
turisti, in gran parte stranieri, sono ora bloccati nel "paradiso" turistico thailandese.
L’attuale capo dell’esecutivo è accusato di essere agli ordini di Thaksin Shinawatra,
ex uomo forte del Paese, rovesciato con un colpo di Stato nel 2006 e rifugiatosi in
Gran Bretagna.
Pakistan In Pakistan, non si ferma l’escalation
di violenza in vista delle elezioni presidenziali del prossimo 6 settembre. Una quarantina
di militanti talebani sono stati uccisi nella turbolenta valle nordoccidentale di
Swat al confine con l'Afghanistan. Nell'area, da mesi, sono in corso combattimenti
tra esercito pakistano e guerriglieri fondamentalisti. Infine, nel sud Waziristan
si registrano cinque morti per il lancio di un missile dall'Afghanistan. L’ordigno
aveva come bersaglio un presunto nascondiglio di estremisti.
Algeria In
Algeria, ancora scontri tra esercito e guerriglia integralista. Attentati e incursioni
dei gruppi armati di matrice islamica hanno insanguinato nelle ultime 48 ore diverse
zone dell'Algeria, dove sono morti 5 militari, due guardie comunali e il guardiano
di una prigione. Nei vari combattimenti, cinque membri di Al Qaida per il Maghreb
islamico sono stati uccisi dall'esercito.
Italia - Libia: risarcimenti coloniali
Il premier italiano, Silvio Berlusconi, è arrivato a Bengasi, in Libia, dove
in giornata incontrerà il leader libico, Muammar Gheddafi, per firmare "l'Accordo
di amicizia e cooperazione" tra i due Paesi. L’accordo prevede la fornitura da parte
dell’Italia di 5 miliardi di euro in 25 anni, sotto forma di costruzione di infrastrutture,
come risarcimento del periodo coloniale. Berlusconi ha riportato in Libia anche la
"Venere di Cirene", statua trafugata da archeologi italiani nel 1913. Da Tripoli si
aspetta ora un contributo nella lotta all’immigrazione clandestina. Immigrazione
Prosegue senza soste l’ondata di sbarchi di immigrati sulle coste italiane.
Oggi, sono approdati nel trapanese 48 persone. A Marettimo sono stati invece fermati
quattro clandestini dopo lo sbarco. Intanto, in acque maltesi continuano le ricerche
dei 70 dispersi del drammatico naufragio dei giorni scorsi. Una tragedia che secondo
Laura Boldrini, portavoce in Italia dell'Alto commissariato ONU per i Rifugiati,
può essere paragonata, per numero di morti, ad una sciagura aerea. La stessa Boldrini,
intervistata da Emanuela Campanile, denuncia però l’indifferenza generale
nella quale cui avvengono i drammi dell’immigrazione lungo le rotte del mediterraneo:
R. - Vediamo
che si sta imponendo in qualche modo uno standard molto diverso per queste persone
che subiscono traumi, ma che tentano di attraversare il Mediterraneo su imbarcazioni
di fortuna. Ora, se confermato questo numero, si tratta veramente di un numero incredibile
di persone: oltre 70 persone, morte quasi nell’indifferenza generale. Sì, se ne è
parlato un po’, ma questo poi viene consumato in un sistema che non si sofferma a
riflettere con attenzione. Purtroppo, c’è da fare un’amara considerazione: se un disastro
del genere fosse accaduto a degli europei, ci sarebbero stati sicuramente approfondimenti
mediatici, mobilitazioni, notizie straordinarie, "numeri verdi" per informare le famiglie.
Ma anche quelle famiglie stanno in pena, anche le loro famiglie hanno diritto di sapere.
Ed è giusto che possano recuperare i corpi dei propri congiunti per dare loro una
degna sepoltura. Quindi, ho l’impressione che si stia perdendo quel senso di pietas,
di solidarietà umana e che, in qualche modo, si dia per consolidato e per scontato
che - se ad essere coinvolti sono dei migranti, dei richiedenti asilo - a queste persone
non si debba riservare lo stesso trattamento degli altri, perchè in qualche modo non
ne sono degni. E questo èterribile. E’ come aver saltato un fossato. Noi stiamo
recependo questa dimensione: che esistono persone che hanno meno valore umano di altre.
Stiamo classificando gli esseri umani di serie A e quelli di serie B, a seconda di
dove sono nati e da dove provengono. Questo fa la differenza.
Spagna
Panico nel centro di Malaga, in Spagna, doveun uomo alla guida di
un'automobile ha investito e ferito 7 persone in un'isola pedonale. Due donne, un'italiana
e una tedesca, sono state investite per due volte e versano in gravi condizioni. Il
pirata della strada è stato bloccato da un camion della nettezza urbana, da un cameriere
e un agente in borghese che lo hanno consegnato alla polizia. Evitato un tentativo
di linciaggio da parte di alcuni passanti. (Panoramica internazionale a cura di
Marco Guerra) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 243
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Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
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