2008-08-29 15:14:42

Russia pronta a creare basi militari in Ossezia del sud e Abkhazia


Russia e Ossezia del sud firmeranno il 2 settembre un accordo per la creazione di basi militari russe sul territorio della Repubblica secessionista georgiana. E anche l'Abkhazia si dichiara pronta a fornire a Mosca la possibilità di installare basi sul suo territorio: lo ha indicato il ministro degli Esterì della Repubblica secessionista georgiana. Intanto, quattro navi del Gruppo navale permanente della NATO nel Mediterraneo (Snmg 1), insieme alla fregata romena Regele Ferdinand (Re Ferdinando) partecipano oggi a esercitazioni congiunte nel Mar Nero, nelle acque territoriali romene. Respingendo le accuse della Russia, che collega la presenza delle navi NATO nel Mar Nero al conflitto in Georgia, viene precisato dagli interessati che “l'esercitazione era stata programmata un anno e mezzo fa, che la parte russa ne era stata informata e che inoltre le navi non porteranno aiuti umanitari in Georgia. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

 
Ossezia del sud e Abkhazia sono pronte a fornire basi militari a Mosca, in cambio di protezione russa. La mossa, se verrà accettata da Mosca, è destinata a scatenare nuove polemiche con Tblisi e con la comunità internazionale, che continuano a insistere sull'integrità territoriale georgiana. Finora, solo la Russia ha riconosciuto le due Repubbliche: la Bielorussia potrebbe farlo in un prossimo futuro, ma al momento non ci sono pronunciamenti ufficiali, anche se il presidente Lukashenko ha dato il pieno appoggio al riconoscimento russo. Basi nei due territori secessionisti avrebbero un peso determinante per l'equilibrio delle forze nel Caucaso. Sul piano diplomatico, dopo le pesantissime accuse rivolte ieri all'amministrazione USA dal premier Putin (che sospetta di Washington nell'attacco georgiano all'Ossezia del sud, per favorire un candidato alle presidenziali USA), il ministero degli Esteri di Mosca reagisce aspramente al monito rivolto due giorni fa dai Paesi del G7 contro il riconoscimento delle Repubbliche secessioniste georgiane e ribadisce le ragioni umanitarie alla base dell'intervento russo. Intanto, si discute di quali saranno le contromosse che l'UE potrebbe adottare nel vertice straordinario del primo settembre. Fonti della presidenza francese fanno sapere che l’Unione Europea non deciderà di imporre sanzioni contro la Russia, ma metterà le relazioni bilaterali “sotto sorveglianza”, almeno - ha precisato poi un diplomatico - fino al prossimo vertice bilaterale UE-Russia previsto il 14 Novembre a Nizza. Si conferma intanto che il presidente della Georgia, Saakashvili, sarà “molto probabilmente” lunedì prossimo a Bruxelles e avrà contatti con diversi leader europei anche se “non parteciperà al vertice straordinario della UE”.

 
Rimane drammatica l’emergenza umanitaria nel Caucaso. I profughi del conflitto sono ormai oltre 130 mila, mentre l’UNICEF denuncia che più di 40 mila bambini sfollati hanno bisogno di aiuto. L’organizzazione ha lanciato un appello alla comunità internazionale sottolineando come i minori siano stati accolti in “centri non sicuri”, che “non soddisfano i minimi standard igienico-sanitari”. Linda Giannattasio ha chiesto a Giovanna Barberis, rappresentante dell’Unicef in Georgia, quale sia la situazione nei centri di accoglienza:RealAudioMP3

R. - Si pensa che ci siano 128 mila persone sfollate, tra le quali almeno 38 mila ragazzi al di sotto dei 18 anni e, tra loro, 7 mila bambini al di sotto dei tre anni. Questi sono sfollati che purtroppo sono stati accomodati soprattutto qui nella capitale Tblisi, in centri di accoglienza, che non sono adatti a soddisfare i bisogni minimi dei minori. Manca quasi tutto: medicinali, cibo per bambini piccoli, elementi fondamentali come pannolini, sapone, asciugamani, letti...

 
D. - Qual è la condizione psicologica di questi bambini?

 
R. - È molto difficile per un bambino di tre-quattro anni capire perché da un momento all’altro è dovuto scappare lasciando tutto. Quindi, il trauma è diffuso. Molti bambini piccoli piangono in continuazione e sono molto impauriti. Non riescono a rilassarsi, non dormono bene. Sono tutti segnali di un forte disturbo a livello psicologico.

D. - Quali sono i settori nei quali c’è bisogno di un intervento più urgente?

 
R. - Noi consideriamo che le aree di fondamentale importanza siano l’appoggio psicosociale. Anzitutto, il settore educazione - tra qualche settimana, infatti, dovrebbe ricominciare la scuola e stiamo aiutando il governo a ripristinare le classi per quelli che sono stati sfollati e anche per i bambini di Tblisi, perché le scuole sono occupate dagli sfollati - e poi il settore sanitario. Abbiamo delle squadre di medici che stanno cercando di capire quali siano i bisogni reali. C’è necessità di medicinali, di rafforzare i servizi sanitari locali.

 
D. - Chi deve mobilitarsi in questo momento e come?

 
R. - La comunità internazionale sta veramente facendo sforzi enormi. Comunque, nonostante il flusso di assistenza umanitaria, ci sono ben poche organizzazioni che veramente guardano i bisogni del bambino. Abbiamo bisogno di ulteriori aiuti e speriamo molto che la comunità internazionale possa rispondere a questo nostro appello.

USA - Dopo Denver, impennata di consensi per Obama
L'effetto convention ha fatto impennare i consensi per il candidato democratico alla Casa Bianca, Barak Obama, schizzato al 48%, sei punti sopra il repubblicano John McCain, dopo molti giorni di sostanziale parità. È quanto sostiene il sondaggio quotidiano della Gallup. Calato il sipario a Denver, ora l'attenzione torna ad essere puntata sui repubblicani. Oggi dovrebbe essere svelato il nome del numero due scelto da John McCain, il quale ha fatto sapere che stasera parteciperà con il suo vice ad un comizio, in Ohio. Ieri, davanti a oltre 84 mila spettatori rapiti e un'audience televisiva stimata di 30 milioni di persone, Barack Obama ha accettato “con profonda umiltà e gratitudine” la nomination democratica partendo subito all'attacco contro “la politica zoppa di Washington” e ritornando al sogno di Martin Luther King. J.F.K. nel 1960 aveva proposto all'America una 'Nuova Frontierà, Bill Clinton nel 1992 una 'Nuova Alleanza”. Per far tornare, come disse Ronald Reagan nel 1980, l'America ad essere grande, Obama si è impegnato con “una nuova promessa” nello spirito di solidarietà e intraprendenza degli “immigrati che varcavano gli oceani, dei pionieri che andavano all'Ovest, dei lavoratori che picchettavano le fabbriche e delle donne che volevano il voto”. Il servizio di Elena Molinari:RealAudioMP3

“America sei migliore di come sei stata negli ultimi otto anni”. Con questo grido di attacco alla presidenza Bush, e a chi vede come suo continuatore John McCain, Barack Obama ha accettato, all’alba italiana, la nomination democratica nella corsa alla Casa Bianca. Di fronte a quasi 80 mila persone, nello stadio del football di Denver, e nel 45.mo anniversario del discorso “Ho un sogno” di Martin Luter King, Obama si è presentato come la risposta ai problemi della gente comune. “Oggi - ha detto - sempre più americani sono senza lavoro, sempre più hanno perso la casa, non possono permettersi di mandare all’università i loro figli”. All’americano medio, dunque, il senatore nero promette di risanare la politica "zoppa" di Washington e lo ha fatto mantenendo sempre un tono caldo ed informale, per rispondere a chi lo accusa di essere troppo distaccato. Ha poi ribadito il suo patriottismo, anche questo messo in dubbio: “Non esiterò mai, ha detto, a difendere la mia nazione, ma invierò le truppe solo con una missione chiara. La folla ha esultato, ma se il discorso abbia centrato o meno il segno lo si vedrà nei sondaggi dei prossimi giorni e soprattutto a novembre.

 
Da Denver, Elena Molinari, per la Radio Vaticana.

Afghanistan
In uno scontro nel distretto di Bermel, nella provincia di Paktika, a confine con il Pakistan, soldati della coalizione a guida USA hanno ucciso 12 taleban, durante una perquisizione in un edificio abbandonato. Secondo le fonti militari, i taleban uccisi facevano parte di un gruppo che gestiva movimenti di insorti da una parte all'altra del confine con il Pakistan. Lo scontro si è verificato il giorno successivo ad un'operazione durata quattro giorni nella provincia meridionale di Helmand, e nella quale altri 100 insorti sono stati uccisi. Nessun commento a questa notizia è venuto da fonti taleban, mentre autorità locali hanno affermato che i morti in quell'operazione sono civili. In un'altra località, nel distretto di Pech (provincia di Kunar), un civile rimasto ferito durante uno scontro tra soldati internazionali dell'ISAF ed è stato soccorso dai militari. L'uomo, però, è morto mentre veniva accompagnato in ospedale. Il comandante della prima divisione di fanteria, colonnello John Spiszer, in un comunicato, ha espresso rammarico per la morte del civile e condoglianze alla famiglia.

Medio Oriente
Il premier israeliano, Olmert, e il presidente palestinese, Abu Mazen (Mahmud Abbas), torneranno ad incontrarsi domenica a Gerusalemme, per la seconda volta in un mese. Lo ha anticipato alla stampa il negoziatore palestinese, Erekat, secondo il quale i due statisti torneranno ad esaminare l'andamento dei negoziati di pace. Questa settimana, Olmert ha ordinato la liberazione di 200 detenuti palestinesi - per lo più militanti di al-Fatah - nel tentativo di rafforzare la posizione di Abu Mazen. Ma oggi aspre critiche sono state rivolte in Israele al presidente dell'ANP perchè durante la sua visita in Libano ha voluto incontrare anche Samir Kuntar, per congratularsi della sua recente liberazione dalla prigione israeliana. Kuntar - un druso libanese condannato all'ergastolo per aver ucciso una bambina israeliana durante un attentato terroristico in Galilea - è stato liberato nel contesto di uno scambio di prigionieri e di salme con gli Hezbollah. L'incontro Abu Mazen-Kuntar è stato visto, dunque, da alcuni esponenti politici a Gerusalemme come un gesto di ostilità verso Israele.

Thailandia
Fallito ogni tentativo di mediazione, il governo thailandese ha optato per l’uso della forza. Così, nelle prime ore del mattino, centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa hanno fatto irruzione negli edifici governativi di Bangkok, nel tentativo di disperdere i manifestanti del PAD, l’Alleanza del Popolo della Democrazia, che da tre giorni occupavano la zona, ed ha effettuato 15 arresti. In segno di solidarietà con i militanti dell'opposizione, altri militanti antigovernativi hanno bloccato le entrate di diversi aeroporti, tra cui quello della località turistica di Phuket, isola meridionale della Thailandia. Le proteste hanno creato disagi anche negli aeroporti di Hat Yai e di Krabi, nel sud del Paese. Secondo informazioni non confermate, movimenti simili sarebbero in preparazione a Chiang Mai e Chiang Rai, nella area settentrionale della Regione. L’obiettivo dei manifestanti, che dal mese di maggio organizzano proteste anti-governative, è quello di rimuovere il primo ministro Samak Sundaravej, considerato un uomo vicino all’ex leader Thaksin Shinawatra, rovesciato con un golpe nel 2006 e rifugiatosi in Gran Bretagna per sfuggire a un processo per corruzione.

Cina
L'agenzia ufficiale cinese Nuova Cina ha confermato oggi che almeno due poliziotti sono stati uccisi mercoledì in un attacco terroristico nella turbolenta regione del Xinjiang, patria di una consistente minoranza musulmana di etnia uighura. La notizia era stata data ieri dalla stampa di Hong Kong e dall'emittente statunitense Radio Free Asia. Secondo il South China Morning Post di oggi, le vittime sarebbero tre e almeno un altro agente sarebbe in condizioni gravi. L'attacco è avvenuto mercoledì a Jiashi, 100 chilometri a est di Kasghar, nella regione autonoma cinese del Xinjiang. Si tratta dell'ultimo di quattro attentati sferrati nel Xinjiang nell'ultimo mese: le vittime sono più di 20 in tutto, per la maggior parte agenti di polizia. Lo scorso 4 agosto, due uighuri hanno lanciato un camion contro un gruppo di poliziotti che facevano jogging a Kashgar, uccidendone 16 e ferendone altrettanti. Il 10 agosto, due giorni dopo l'apertura delle Olimpiadi di Pechino, una serie di esplosioni ha colpito la città di Kuqa causando la morte di almeno 12 persone. Tre guardie sono state accoltellate lo stesso giorno a Shule, vicino a Kashgar. Il governo cinese ha recentemente inviato nella regione 200 mila poliziotti per prevenire nuovi temuti attacchi durante la festa della Repubblica del prossimo 1 ottobre, sempre secondo la stampa di Hong Kong.

Tibet
Anche il Dalai Lama parteciperà domani alla giornata di manifestazioni organizzata in tutto il mondo per la pace e la libertà, con un occhio particolare sul Tibet. Lo annuncia l'ufficio del leader tibetano in un comunicato ufficiale. Ieri, a seguito del suo ricovero, si era diffusa la notizia che non avrebbe partecipato alle 12 ore di digiuno. Il Dalai, 73 anni, è da ieri ricoverato per accertamenti al Lulavati Hospital di Mumbai, dopo aver sofferto problemi allo stomaco dovuti forse alla stanchezza derivata dal viaggio in Francia di 12 giorni finito la scorsa settimana. Il comunicato della segreteria del Dalai Lama informa che i medici che lo tengono in cura hanno assicurato che il leader religioso è in buona salute e non c'è nessun motivo di preoccupazione. “L'unica cosa di cui ha bisogno - conclude il comunicato - è di riposo”.

Piogge da record in Giappone
Un'ondata record di piogge torrenziali ha colpito tra ieri e oggi vaste aree del Giappone, causando un morto, l'evacuazione di oltre un milione di persone e l'interruzione di numerosi collegamenti ferroviari. Mentre nella vasta pianura del Kanto, dove sorge la metropoli di Tokyo, i disagi si sono limitati alla sospensione temporanea di alcune tratte ferroviarie - con un treno locale deragliato, senza causare feriti, a causa di una frana - e ad allagamenti in alcuni quartieri residenziali, è nel centro del Paese che si sono registrate vere e proprie inondazioni, con fiumi straripati e intere aree sommerse dall'acqua. In particolare, la zona più colpita è stata la prefettura di Aichi, dove la città di Okazaki è stata per buona parte sommersa dallo straripamento di otto fiumi circostanti. Il bilancio parla di un morto, un'anziana di 76 anni, tre dispersi e oltre 140 mila case evacuate in attesa dell'arrivo delle Forze di Autodifesa (l'esercito giapponese). Nella regione, dove si trova anche la metropoli di Nagoya, fino ad ora almeno 500 mila famiglie, per un totale di 1,27 milioni persone, hanno ricevuto l'ordine di lasciare le proprie abitazioni. Secondo le autorità nipponiche, nell'area di Okazaki sono caduti almeno 146 millimetri di pioggia per ora, un record assoluto per l'intera prefettura centrale di Aichi.

Italia - piano di rilancio della compagnia area Alitalia
“Abbiamo avviato un percorso costellato sì di sacrifici, ma che ritengo in tempi brevi possa arrivare al successo. Spero col consenso di tutti”. Così il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, intervenuto questa mattina in una trasmissione radiofonica RAI, si è pronunciato sulla vicenda Alitalia dopo il varo ieri da parte del governo del piano per il rilancio della compagnia aerea che resterà italiana. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera - con la modifica della legge Marzano - al progetto di salvataggio della compagnia di bandiera, annunciando che soci stranieri potranno partecipare, ma solo con quote di minoranza. “Siamo intervenuti e abbiamo evitato la svendita di Alitalia, che resterà nelle mani degli italiani”, ha spiegato il premier, Silvio Berlusconi. Critica l’opposizione che, attraverso il suo leader Walter Veltroni, ha definito la scelta del Governo “una soluzione pasticciata, confusa e pericolosa”. Intanto Air France ha confermato di “voler restare partner di Alitalia”, dicendosi disponibile a prendere “una partecipazione minoritaria” nel capitale della nuova compagnia italiana.

Ancora sbarchi di immigrati sulle coste italiane
Un barcone di dieci metri alla deriva a circa 26 miglia a sudovest di Lampedusa è stato soccorso dalla Guardia Costiera. A bordo vi erano 62 migranti, tra cui 13 donne e un bambino. Inoltre, un gruppo di 55 migranti, tra cui cinque donne e tre minori, è riuscito ad approdare questa notte direttamente nel porto di Lampedusa con un barcone in legno. Gli extracomunitari sono stati bloccati in banchina dagli uomini della Guardia costiera ed accompagnati nel centro di prima accoglienza dell'isola. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
 Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 242

 
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