Russia pronta a creare basi militari in Ossezia del sud e Abkhazia
Russia e Ossezia del sud firmeranno il 2 settembre un accordo per la creazione di
basi militari russe sul territorio della Repubblica secessionista georgiana. E anche
l'Abkhazia si dichiara pronta a fornire a Mosca la possibilità di installare basi
sul suo territorio: lo ha indicato il ministro degli Esterì della Repubblica secessionista
georgiana. Intanto, quattro navi del Gruppo navale permanente della NATO nel Mediterraneo
(Snmg 1), insieme alla fregata romena Regele Ferdinand (Re Ferdinando) partecipano
oggi a esercitazioni congiunte nel Mar Nero, nelle acque territoriali romene. Respingendo
le accuse della Russia, che collega la presenza delle navi NATO nel Mar Nero al conflitto
in Georgia, viene precisato dagli interessati che “l'esercitazione era stata programmata
un anno e mezzo fa, che la parte russa ne era stata informata e che inoltre le navi
non porteranno aiuti umanitari in Georgia. Il servizio di Fausta Speranza:
Ossezia
del sud e Abkhazia sono pronte a fornire basi militari a Mosca, in cambio di protezione
russa. La mossa, se verrà accettata da Mosca, è destinata a scatenare nuove polemiche
con Tblisi e con la comunità internazionale, che continuano a insistere sull'integrità
territorialegeorgiana. Finora, solo la Russia ha riconosciuto le due Repubbliche:
la Bielorussia potrebbe farlo in un prossimo futuro, ma al momento non ci sono pronunciamenti
ufficiali, anche se il presidente Lukashenko ha dato il pieno appoggio al riconoscimento
russo. Basi nei due territori secessionisti avrebbero un peso determinante per l'equilibrio
delle forze nel Caucaso. Sul piano diplomatico, dopo le pesantissime accuse rivolte
ieri all'amministrazione USA dal premier Putin (che sospetta di Washington nell'attacco
georgiano all'Ossezia del sud, per favorire un candidato alle presidenziali USA),
il ministero degli Esteri di Mosca reagisce aspramente al monito rivolto due giorni
fa dai Paesi del G7 contro il riconoscimento delle Repubbliche secessioniste georgiane
e ribadisce le ragioni umanitarie alla base dell'intervento russo. Intanto, si discute
di quali saranno le contromosse che l'UE potrebbe adottare nel vertice straordinario
del primo settembre. Fonti della presidenza francese fanno sapere che l’Unione Europea
non deciderà di imporre sanzioni contro la Russia, ma metterà le relazioni bilaterali
“sotto sorveglianza”, almeno - ha precisato poi un diplomatico - fino al prossimo
vertice bilaterale UE-Russia previsto il 14 Novembre a Nizza. Si conferma intanto
che il presidente della Georgia, Saakashvili, sarà “molto probabilmente” lunedì prossimo
a Bruxelles e avrà contatti con diversi leader europei anche se “non parteciperà al
vertice straordinario della UE”.
Rimane drammatica l’emergenza
umanitaria nel Caucaso. I profughi del conflitto sono ormai oltre 130 mila, mentre
l’UNICEF denuncia che più di 40 mila bambini sfollati hanno bisogno di aiuto. L’organizzazione
ha lanciato un appello alla comunità internazionale sottolineando come i minori siano
stati accolti in “centri non sicuri”, che “non soddisfano i minimi standard igienico-sanitari”.
Linda Giannattasio ha chiesto a Giovanna Barberis, rappresentante dell’Unicef
in Georgia, quale sia la situazione nei centri di accoglienza:
R. - Si pensa
che ci siano 128 mila persone sfollate, tra le quali almeno 38 mila ragazzi al di
sotto dei 18 anni e, tra loro, 7 mila bambini al di sotto dei tre anni. Questi sono
sfollati che purtroppo sono stati accomodati soprattutto qui nella capitale Tblisi,
in centri di accoglienza, che non sono adatti a soddisfare i bisogni minimi dei minori.
Manca quasi tutto: medicinali, cibo per bambini piccoli, elementi fondamentali come
pannolini, sapone, asciugamani, letti...
D. - Qual
è la condizione psicologica di questi bambini?
R.
- È molto difficile per un bambino di tre-quattro anni capire perché da un momento
all’altro è dovuto scappare lasciando tutto. Quindi, il trauma è diffuso. Molti bambini
piccoli piangono in continuazione e sono molto impauriti. Non riescono a rilassarsi,
non dormono bene. Sono tutti segnali di un forte disturbo a livello psicologico.
D.
- Quali sono i settori nei quali c’è bisogno di un intervento più urgente?
R.
- Noi consideriamo che le aree di fondamentale importanza siano l’appoggio psicosociale.
Anzitutto, il settore educazione - tra qualche settimana, infatti, dovrebbe ricominciare
la scuola e stiamo aiutando il governo a ripristinare le classi per quelli che sono
stati sfollati e anche per i bambini di Tblisi, perché le scuole sono occupate dagli
sfollati - e poi il settore sanitario. Abbiamo delle squadre di medici che stanno
cercando di capire quali siano i bisogni reali. C’è necessità di medicinali, di rafforzare
i servizi sanitari locali.
D. - Chi deve mobilitarsi
in questo momento e come?
R. - La comunità internazionale
sta veramente facendo sforzi enormi. Comunque, nonostante il flusso di assistenza
umanitaria, ci sono ben poche organizzazioni che veramente guardano i bisogni del
bambino. Abbiamo bisogno di ulteriori aiuti e speriamo molto che la comunità internazionale
possa rispondere a questo nostro appello.
USA - Dopo Denver, impennata
di consensi per Obama L'effetto convention ha fatto impennare i consensi
per il candidato democratico alla Casa Bianca, Barak Obama, schizzato al 48%, sei
punti sopra il repubblicano John McCain, dopo molti giorni di sostanziale parità.
È quanto sostiene il sondaggio quotidiano della Gallup. Calato il sipario a Denver,
ora l'attenzione torna ad essere puntata sui repubblicani. Oggi dovrebbe essere svelato
il nome del numero due scelto da John McCain, il quale ha fatto sapere che stasera
parteciperà con il suo vice ad un comizio, in Ohio. Ieri, davanti a oltre 84 mila
spettatori rapiti e un'audience televisiva stimata di 30 milioni di persone,
Barack Obama ha accettato “con profonda umiltà e gratitudine” la nomination
democratica partendo subito all'attacco contro “la politica zoppa di Washington” e
ritornando al sogno di Martin Luther King. J.F.K. nel 1960 aveva proposto all'America
una 'Nuova Frontierà, Bill Clinton nel 1992 una 'Nuova Alleanza”. Per far tornare,
come disse Ronald Reagan nel 1980, l'America ad essere grande, Obama si è impegnato
con “una nuova promessa” nello spirito di solidarietà e intraprendenza degli “immigrati
che varcavano gli oceani, dei pionieri che andavano all'Ovest, dei lavoratori che
picchettavano le fabbriche e delle donne che volevano il voto”. Il servizio di Elena
Molinari:
“America
sei migliore di come sei stata negli ultimi otto anni”. Con questo grido di attacco
alla presidenza Bush, e a chi vede come suo continuatore John McCain, Barack Obama
ha accettato, all’alba italiana, la nomination democratica nella corsa alla
Casa Bianca. Di fronte a quasi 80 mila persone, nello stadio del football di Denver,
e nel 45.mo anniversario del discorso “Ho un sogno” di Martin Luter King, Obama si
è presentato come la risposta ai problemi della gente comune. “Oggi - ha detto - sempre
più americani sono senza lavoro, sempre più hanno perso la casa, non possono permettersi
di mandare all’università i loro figli”. All’americano medio, dunque, il senatore
nero promette di risanare la politica "zoppa" di Washington e lo ha fatto mantenendo
sempre un tono caldo ed informale, per rispondere a chi lo accusa di essere troppo
distaccato. Ha poi ribadito il suo patriottismo, anche questo messo in dubbio: “Non
esiterò mai, ha detto, a difendere la mia nazione, ma invierò le truppe solo con una
missione chiara. La folla ha esultato, ma se il discorso abbia centrato o meno il
segno lo si vedrà nei sondaggi dei prossimi giorni e soprattutto a novembre.
Da
Denver, Elena Molinari, per la Radio Vaticana.
Afghanistan In
uno scontro nel distretto di Bermel, nella provincia di Paktika, a confine con il
Pakistan, soldati della coalizione a guida USA hanno ucciso 12 taleban, durante una
perquisizione in un edificio abbandonato. Secondo le fonti militari, i taleban uccisi
facevano parte di un gruppo che gestiva movimenti di insorti da una parte all'altra
del confine con il Pakistan. Lo scontro si è verificato il giorno successivo ad un'operazione
durata quattro giorni nella provincia meridionale di Helmand, e nella quale altri
100 insorti sono stati uccisi. Nessun commento a questa notizia è venuto da fonti
taleban, mentre autorità locali hanno affermato che i morti in quell'operazione sono
civili. In un'altra località, nel distretto di Pech (provincia di Kunar), un civile
rimasto ferito durante uno scontro tra soldati internazionali dell'ISAF ed è stato
soccorso dai militari. L'uomo, però, è morto mentre veniva accompagnato in ospedale.
Il comandante della prima divisione di fanteria, colonnello John Spiszer, in un comunicato,
ha espresso rammarico per la morte del civile e condoglianze alla famiglia.
Medio
Oriente Il premier israeliano, Olmert, e il presidente palestinese, Abu Mazen
(Mahmud Abbas), torneranno ad incontrarsi domenica a Gerusalemme, per la seconda volta
in un mese. Lo ha anticipato alla stampa il negoziatore palestinese, Erekat, secondo
il quale i due statisti torneranno ad esaminare l'andamento dei negoziati di pace.
Questa settimana, Olmert ha ordinato la liberazione di 200 detenuti palestinesi -
per lo più militanti di al-Fatah - nel tentativo di rafforzare la posizione di Abu
Mazen. Ma oggi aspre critiche sono state rivolte in Israele al presidente dell'ANP
perchè durante la sua visita in Libano ha voluto incontrare anche Samir Kuntar, per
congratularsi della sua recente liberazione dalla prigione israeliana. Kuntar - un
druso libanese condannato all'ergastolo per aver ucciso una bambina israeliana durante
un attentato terroristico in Galilea - è stato liberato nel contesto di uno scambio
di prigionieri e di salme con gli Hezbollah. L'incontro Abu Mazen-Kuntar è stato visto,
dunque, da alcuni esponenti politici a Gerusalemme come un gesto di ostilità verso
Israele.
Thailandia Fallito ogni tentativo di mediazione, il governo
thailandese ha optato per l’uso della forza. Così, nelle prime ore del mattino, centinaia
di poliziotti in tenuta antisommossa hanno fatto irruzione negli edifici governativi
di Bangkok, nel tentativo di disperdere i manifestanti del PAD, l’Alleanza del Popolo
della Democrazia, che da tre giorni occupavano la zona, ed ha effettuato 15 arresti.
In segno di solidarietà con i militanti dell'opposizione, altri militanti antigovernativi
hanno bloccato le entrate di diversi aeroporti, tra cui quello della località turistica
di Phuket, isola meridionale della Thailandia. Le proteste hanno creato disagi anche
negli aeroporti di Hat Yai e di Krabi, nel sud del Paese. Secondo informazioni non
confermate, movimenti simili sarebbero in preparazione a Chiang Mai e Chiang Rai,
nella area settentrionale della Regione. L’obiettivo dei manifestanti, che dal mese
di maggio organizzano proteste anti-governative, è quello di rimuovere il primo ministro
Samak Sundaravej, considerato un uomo vicino all’ex leader Thaksin Shinawatra, rovesciato
con un golpe nel 2006 e rifugiatosi in Gran Bretagna per sfuggire a un processo per
corruzione.
Cina L'agenzia ufficiale cinese Nuova Cina ha confermato
oggi che almeno due poliziotti sono stati uccisi mercoledì in un attacco terroristico
nella turbolenta regione del Xinjiang, patria di una consistente minoranza musulmana
di etnia uighura. La notizia era stata data ieri dalla stampa di Hong Kong e dall'emittente
statunitense Radio Free Asia. Secondo il South China Morning Post di oggi, le vittime
sarebbero tre e almeno un altro agente sarebbe in condizioni gravi. L'attacco è avvenuto
mercoledì a Jiashi, 100 chilometri a est di Kasghar, nella regione autonoma cinese
del Xinjiang. Si tratta dell'ultimo di quattro attentati sferrati nel Xinjiang nell'ultimo
mese: le vittime sono più di 20 in tutto, per la maggior parte agenti di polizia.
Lo scorso 4 agosto, due uighuri hanno lanciato un camion contro un gruppo di poliziotti
che facevano jogging a Kashgar, uccidendone 16 e ferendone altrettanti. Il 10 agosto,
due giorni dopo l'apertura delle Olimpiadi di Pechino, una serie di esplosioni ha
colpito la città di Kuqa causando la morte di almeno 12 persone. Tre guardie sono
state accoltellate lo stesso giorno a Shule, vicino a Kashgar. Il governo cinese ha
recentemente inviato nella regione 200 mila poliziotti per prevenire nuovi temuti
attacchi durante la festa della Repubblica del prossimo 1 ottobre, sempre secondo
la stampa di Hong Kong.
Tibet Anche il Dalai Lama parteciperà domani
alla giornata di manifestazioni organizzata in tutto il mondo per la pace e la libertà,
con un occhio particolare sul Tibet. Lo annuncia l'ufficio del leader tibetano in
un comunicato ufficiale. Ieri, a seguito del suo ricovero, si era diffusa la notizia
che non avrebbe partecipato alle 12 ore di digiuno. Il Dalai, 73 anni, è da ieri ricoverato
per accertamenti al Lulavati Hospital di Mumbai, dopo aver sofferto problemi allo
stomaco dovuti forse alla stanchezza derivata dal viaggio in Francia di 12 giorni
finito la scorsa settimana. Il comunicato della segreteria del Dalai Lama informa
che i medici che lo tengono in cura hanno assicurato che il leader religioso è in
buona salute e non c'è nessun motivo di preoccupazione. “L'unica cosa di cui ha bisogno
- conclude il comunicato - è di riposo”.
Piogge da record in Giappone Un'ondata
record di piogge torrenziali ha colpito tra ieri e oggi vaste aree del Giappone, causando
un morto, l'evacuazione di oltre un milione di persone e l'interruzione di numerosi
collegamenti ferroviari. Mentre nella vasta pianura del Kanto, dove sorge la metropoli
di Tokyo, i disagi si sono limitati alla sospensione temporanea di alcune tratte ferroviarie
- con un treno locale deragliato, senza causare feriti, a causa di una frana - e ad
allagamenti in alcuni quartieri residenziali, è nel centro del Paese che si sono registrate
vere e proprie inondazioni, con fiumi straripati e intere aree sommerse dall'acqua.
In particolare, la zona più colpita è stata la prefettura di Aichi, dove la città
di Okazaki è stata per buona parte sommersa dallo straripamento di otto fiumi circostanti.
Il bilancio parla di un morto, un'anziana di 76 anni, tre dispersi e oltre 140 mila
case evacuate in attesa dell'arrivo delle Forze di Autodifesa (l'esercito giapponese).
Nella regione, dove si trova anche la metropoli di Nagoya, fino ad ora almeno 500
mila famiglie, per un totale di 1,27 milioni persone, hanno ricevuto l'ordine di lasciare
le proprie abitazioni. Secondo le autorità nipponiche, nell'area di Okazaki sono caduti
almeno 146 millimetri di pioggia per ora, un record assoluto per l'intera prefettura
centrale di Aichi.
Italia - piano di rilancio della compagnia area Alitalia “Abbiamo
avviato un percorso costellato sì di sacrifici, ma che ritengo in tempi brevi possa
arrivare al successo. Spero col consenso di tutti”. Così il ministro dello Sviluppo
Economico, Claudio Scajola, intervenuto questa mattina in una trasmissione radiofonica
RAI, si è pronunciato sulla vicenda Alitalia dopo il varo ieri da parte del governo
del piano per il rilancio della compagnia aerea che resterà italiana. Il Consiglio
dei ministri ha dato il via libera - con la modifica della legge Marzano - al progetto
di salvataggio della compagnia di bandiera, annunciando che soci stranieri potranno
partecipare, ma solo con quote di minoranza. “Siamo intervenuti e abbiamo evitato
la svendita di Alitalia, che resterà nelle mani degli italiani”, ha spiegato il premier,
Silvio Berlusconi. Critica l’opposizione che, attraverso il suo leader Walter Veltroni,
ha definito la scelta del Governo “una soluzione pasticciata, confusa e pericolosa”.
Intanto Air France ha confermato di “voler restare partner di Alitalia”, dicendosi
disponibile a prendere “una partecipazione minoritaria” nel capitale della nuova compagnia
italiana.
Ancora sbarchi di immigrati sulle coste italiane Un barcone
di dieci metri alla deriva a circa 26 miglia a sudovest di Lampedusa è stato soccorso
dalla Guardia Costiera. A bordo vi erano 62 migranti, tra cui 13 donne e un bambino.
Inoltre, un gruppo di 55 migranti, tra cui cinque donne e tre minori, è riuscito ad
approdare questa notte direttamente nel porto di Lampedusa con un barcone in legno.
Gli extracomunitari sono stati bloccati in banchina dagli uomini della Guardia costiera
ed accompagnati nel centro di prima accoglienza dell'isola. (Panoramica internazionale
a cura di Fausta Speranza) Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LII no. 242
E' possibile
ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino
del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.