Martirio di Giovanni Battista. Il Papa: "Nella storia della Chiesa non mancherà mai
la persecuzione"
Ricorre oggi la memoria liturgica del Martirio di San Giovanni Battista: il Papa indica
a tutti i cristiani la figura del primo testimone di Gesù, perché la fede – sottolinea
- ci chiama a proclamare con chiarezza la verità dell’amore evangelico “senza timori
e reticenze, mai cedendo ai condizionamenti del mondo”. Il servizio di Sergio Centofanti.
“Nella storia
della Chiesa – afferma Benedetto XVI - non mancherà mai la persecuzione” ma “proprio
la persecuzione diventa fonte di missione di nuovi cristiani” perché “non può essere
taciuta la verità dell’Amore”. Così Giovanni Battista annuncia la verità senza paura:
“Da
autentico profeta, Giovanni rese testimonianza alla verità senza compromessi. Denunciò
le trasgressioni dei comandamenti di Dio, anche quando protagonisti ne erano i potenti.
Così, quando accusò di adulterio Erode ed Erodiade, pagò con la vita, sigillando col
martirio il suo servizio a Cristo, che è la Verità in persona”. (Angelus del 24 giugno
2007) Giovanni Battista, tuttavia
non ha cercato il martirio. E così - spiega il Papa - i martiri di tutti i tempi vogliono
solo testimoniare che “l’amore di Cristo è più forte della violenza e dell’odio”:
“Non
hanno cercato il martirio, ma sono stati pronti a dare la vita per rimanere fedeli
al Vangelo. Il martirio cristiano si giustifica soltanto come supremo atto d’amore
a Dio ed ai fratelli”. (Angelus del 25 marzo 2007) Il
Papa affida all’intercessione di Giovanni Battista “tutti coloro che seguendo il suo
esempio introducono nel mondo la giustizia del regno di Dio”:
“Con
speciale vicinanza spirituale, penso anche a quei cattolici che mantengono la propria
fedeltà alla Sede di Pietro senza cedere a compromessi, a volte anche a prezzo di
gravi sofferenze. Tutta la Chiesa ne ammira l’esempio e prega perché essi abbiano
la forza di perseverare, sapendo che le loro tribolazioni sono fonte di vittoria,
anche se al momento possono sembrare un fallimento”. (Angelus del 26 dicembre 2006) Perdonare
i persecutori, amare i nemici: questa è la rivoluzione cristiana, possibile solo se
ci si lascia plasmare dallo Spirito che, nell’unione con Cristo, trasforma la morte
in vita:
“Il martire cristiano attualizza la vittoria
dell’amore sull’odio e sulla morte. Preghiamo per quanti soffrono a motivo della fedeltà
a Cristo e alla sua Chiesa. Maria Santissima, Regina dei Martiri, ci aiuti ad essere
testimoni credibili del Vangelo, rispondendo ai nemici con la forza disarmante della
verità e della carità”. (Angelus del 26 dicembre 2007)