“Nella Perdonanza si realizza il mistero più alto, l’atto d’amore più folle che si
potesse immaginare. Cosa fare allora in questo giorno santo che, grazie a Celestino
V, ci parla con tanta forza dell’amore di Dio? Semplice: Amore vuole Amore”. Così
il cardinale Giovanni Coppa ha spiegato ieri la grazia del Giubileo dell’Aquila, il
più antico della Cristianità, giunto quest’anno alla sua 714.ma celebrazione. L’apertura
della Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, nel capoluogo abruzzese,
è avvenuta nel pomeriggio di ieri e, fino a stasera, riceveranno l’indulgenza i fedeli
che la varcheranno “sinceramente pentiti e confessati”. A emanare l’indulgenza plenaria
con una bolla papale, fu Celestino V nel 1294 e ogni anno il prezioso documento, restaurato
per la prima volta nel 1998 e conservato nella stanza blindata della torre del palazzo
comunale, viene letto in apertura dell’evento dal sindaco. Per volontà dello stesso
pontefice, infatti, è la Municipalità che fin dal XIII secolo indice le celebrazioni,
precedute oggi da un Corteo storico. Presenti, ieri tra gli altri, anche la nipote
del Mahatma Gandhi, Ela Gandhi, e l'ambasciatore del Niger Mireille Ausseil. (S.G.)