2008-08-28 16:15:49

Palermo: la Settimana Liturgica Nazionale affronta il tema dei riti bizantini


La 59.ma Settimana Liturgica Nazionale, in corso a Palermo, ha dedicato i lavori di questa mattina alla liturgia bizantina. Alle 8.30, l’eparca di Piana degli Albanesi, mons. Sotir Ferrara, ha presieduto le Odi della Paráclisis intitolata “Tutta Santa Madre di Dio, salvaci”. “Il termine Paràclisis – ha spiegato mons. Ferrara – fa riferimento insieme a intercessione e consolazione, e viene officiato per la guarigione delle anime e dei corpi, in periodi di afflizioni o di pericoli. Vi si fa anche menzione dei fedeli ammalati o afflitti per i quali viene eventualmente celebrato”. “La Paràclisis – ha aggiunto l’eparca di Piana degli Albanesi – è regolarmente cantata nella prima quindicina di agosto, in preparazione della festività della Kìmisis, la Dormizione di Maria. E’ un ufficio molto praticato e partecipato come l’inno di Akáthistos, specialmente nel territorio canonico della nostra Eparchia, come anche tra i cristiani d’Oriente ed anche in occasione di pellegrinaggi in santuari mariani. L’ufficio della Paráclisis è orientato verso la festività della Dormizione nella quale la 'Madre Sempre Vergine' viene assunta dalla Sorgente della Vita senza abbandonare il mondo. Infatti, Lei, Madre della Vita - ha concluso mons. Ferrara - ci assicura costante protezione e preziosa intercessione presso la Trinità Santa”. Il Diacono della Chiesa italo – albanese di Lungro, Luigi Fioriti, è intervenuto con la relazione intitolata: “Tempo e spazio in sinergia nella partecipazione liturgica bizantina”. “La partecipazione liturgica bizantina – ha detto il diacono – è molto legata ad un impianto celebrativo che, solo in apparenza, risulta complesso. Le icone, i canti, l’incenso, i paramenti, lo spazio sacro, il tempo, la Parola, i divini misteri. Per un occhio occidentale, più razionale, più portato a cercare l’essenziale, le cose sembrano troppe e poche le priorità da far valere come insostituibili. L’Oriente – ha spiegato Luigi Fioriti – predilige la visione, la contemplazione del mistero e poiché la liturgia ha la forza di rendere visibile l’invisibile, è ricca di segni, di immagini, di canti, di parole, perché l’”actuosa partecipatio” sia, non solo di tutti gli uomini, ma di tutto l’uomo, anche nella sua sensorialità e da lì si raggiunga la razionalità”. (Da Palermo, Alessandra Zaffiro)RealAudioMP3







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