2008-08-28 16:13:32

Lettera dell’arcivescovo di Canterbury dopo la Conferenza di Lambeth


La Conferenza di Lambeth 2008, incontro decennale di tutti i vescovi anglicani del mondo, è riuscita a delineare “molte e significative convergenze”, rafforzando i vincoli “dell’essere insieme”. Ne è convinto l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Douglas Williams, che ha chiuso, con il suo intervento, i lavori dell’assemblea. “La Conferenza – ha sottolineato Williams in una lettere riportata dall’Osservatore Romano - non è stato un momento per formulare nuove leggi o decisioni vincolanti, nonostante il modo in cui alcuni partecipanti hanno espresso le loro aspettative. Piuttosto essa ha delineato con fermezza una necessità prioritaria: la nostra comunione che, per il momento, è stata la ricostruzione di relazioni, il ripristino della fiducia nell’altro e della fiducia nella nostra identità anglicana”. Nonostante il clima di fratellanza e collaborazione emerso dall’incontro, secondo l’arcivescovo di Canterbury, non è comunque possibile celare le difficoltà della “sfida” che i vescovi anglicani dovranno affrontare per rimanere uniti, in quanto sul cammino di comunione incombe la possibilità di ulteriori divisioni. E sulla controversa questione dell’ordinazione episcopale di donne e omosessuali, la Conferenza ha convenuto che prematuri o unilaterali cambiamenti favoriscono il rischio di insanabili frazionamenti, nonostante il rispetto delle diverse opinioni espresse sull’argomento. (D.B.)







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