Conferenza di Accra: buoni progressi verso un nuovo trattato per il ‘dopo Kyoto’
Passi avanti e soddisfazione ad Accra, in Ghana, dove si è conclusa ieri la Conferenza
internazionale di esperti – la terza quest’anno - per elaborare il futuro accordo
tra Paesi di tutto il mondo per contrastare i cambiamenti climatici; accordo che dovrà
aggiornare il Protocollo di Kyoto, che risale al 1997, entrato in vigore - dopo la
ratifica della Russia - solo nel 2005, sottoscritto da 160 Paesi, a tutt’oggi parzialmente
realizzato. “I Governi cominciano ad entrare seriamente nei negoziati che dovranno
terminare a Copenaghen”, nel 2009, ha sottolineato il responsabile delle Nazioni Unite
per i cambiamenti climatici, Yvo de Boer, al termine dei lavori durati una settimana
nella città africana. Dopo Accra, prossimo appuntamento negoziale a Poznan, in Polonia,
a dicembre, quando – ha aggiunto con sollievo de Boer – “avremo praticamente in mano
la prima versione del testo dell’accordo”. In particolare, ad Accra, i delegati hanno
trovato basi comuni sui modi per aiutare i Paesi più poveri e arretrati a limitare
le emissioni di gas ad effetto serra e sulle strategie per compensare i Paesi più
poveri, soprattutto africani, per rallentare o fermare la deforestazione, che rappresenta
in molti casi l’unico modo per ottenere benefici nella lotta ai cambiamenti climatici.
Progressi anche per limitare le emissioni nocive dei Paesi industrializzati in settori
specifici come la produzione siderurgica, di cemento e di energia, mentre ai Paesi
in via di sviluppo non saranno richiesti obiettivi vincolanti. “Le questioni sono
ancora controverse, ma le idee sono state messe sul tavolo” ha dichiarato Jake Schmidt
del Consiglio nazionale per la difesa delle risorse (Nrdc), un Centro di ricerca indipendente
con sede a New York, aggiungendo che approvare entro la fine del 2009 un trattato
condiviso resta una sfida enorme, che “dipende solo dalla volontà politica”. (A
cura di Roberta Gisotti)