2008-08-28 14:47:09

All'Aquila le celebrazioni della Perdonanza Celestiniana


Sono iniziate ieri sera all’Aquila le celebrazioni della 714.ma Perdonanza Celestiniana, ricorrenza legata all’elezione al Soglio pontificio di Celestino V e all’indulgenza plenaria concessa ai partecipanti al rito dell’Incoronazione del Pontefice. Negli ultimi anni la Perdonanza, che raccoglie nel capoluogo abruzzese un numero sempre maggiore di pellegrini dall’Italia e dall’estero, è anche occasione di riflessione sulle emergenze mondiali. Le liturgie si sono aperte nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, con il rito di apertura della Porta Santa e la Santa Messa, presieduta dal cardinale Giovanni Coppa. Stasera l’arcivescovo dell’Aquila, Giuseppe Molinari, presiederà la chiusura della Porta Santa, rito che concluderà la Perdonanza. E proprio il presule ci parla del clima che si vive in queste ore nella città. L’intervista è di Federico Piana:RealAudioMP3

R. – E’ bello vedere come ogni anno che passa, cresce sempre di più il numero di questi affezionati, amici, fratelli e sorelle, che sono beneficamente investiti da questo fiume della Perdonanza.
 
D. – Vogliamo ripercorrere la storia di questa Perdonanza?
 
R. – Celestino V fu eletto Papa nel Conclave di Perugia, il 5 luglio del 1294, e volle la sua incoronazione proprio all’Aquila, nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, che era una basilica costruita dai monaci di San Pietro Celestino. Qui convennero personalità importanti dell’Italia e dell’Europa. Ci fu questa cerimonia solenne e Papa Celestino volle in quell’occasione fare questo dono alla sua città, all’Aquila, e a tutti coloro che ne volessero beneficiare: un’indulgenza particolare, soprattutto perché aperta a tutti, perché il modo per accoglierla era molto semplice, entrare pentiti nella basilica, riconciliarsi con Dio e con i fratelli. A me piace sempre sottolineare un aspetto: L’Aquila era sorta da poco, c’erano delle divisioni profonde in città, tra le varie fazioni. Erano successi anche fatti terribili e l’indulgenza di Celestino aveva il fine di riappacificare i vari gruppi cittadini in lotta fra loro.
 
D. – Dobbiamo dire che era stata anche un po’ contestata questa Perdonanza, perché Bonifacio VIII l’aveva vietata...
 
R. – Bonifacio VIII nella sua politica cercò di ritirare tutti i benefici, tutte le bolle che aveva emanato Celestino e ci provò anche all’Aquila. Qui poi la storia è interessante. Ci sono varie interpretazioni degli storici. Sta di fatto che, attualmente, nel Comune dell’Aquila è conservata gelosamente questa Bolla della Perdonanza. Ogni edizione della Perdonanza, perciò, parte proprio dal Comune, il corteo storico, che porta questa Bolla a Collemaggio. Fino a due anni fa era proprio il sindaco che leggeva la Bolla. Dall’anno scorso, il nuovo sindaco ha voluto aggiungere una novità: consegnare la Bolla all’autorità religiosa. Ed è proprio il rappresentante della Chiesa dell’Aquila che poi legge la Bolla.
 
D. – Il perdono è ancora attuale oppure facciamo fatica ad accettare di perdonare l’altro, anche se ha sbagliato? E’ ancora attuale questa parola?
 
R. – La parola è attualissima. Purtroppo, siamo noi che non siamo pronti. E’ la nostra cultura che alle volte sembra orientarsi più verso quello che è contro il perdono e contro la misericordia. Magari rivestiamo con parole eleganti questo nostro atteggiamento, che certamente è poco umano e certamente anticristiano. Quindi, il messaggio di Celestino è attuale, siamo noi che dobbiamo convertirci sempre di più. Questo ci ricorda Celestino. E direi anche un’altra cosa: qualcuno ha scritto che uno dei segni più grandi del fatto che il cristianesimo sia una religione divina è perché predica il perdono. Veramente per saper perdonare occorre la grazia di Dio, occorre l’aiuto del Signore. Con le nostre sole forze umane sarebbe molto, molto difficile.







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