Si è spento a 79 anni padre Juan Bautista Cappellaro, tra i più stretti collaboratori
di padre Riccardo Lombardi nell'opera di evangelizzazione promossa dal Movimento per
un Mondo Migliore
L’“amore alla Chiesa” come “ragione” di esistenza e di missione. Sono racchiusi in
questa considerazione i 79 anni di vita di padre Juan Bautista Cappellaro, uno dei
primi e più stretti collaboratori del gesuita padre Riccardo Lombardi, il fondatore
del Movimento per un Mondo Migliore. Padre Cappellaro si è spento nella sera di domenica
24 agosto, dopo mesi di ricovero in una clinica di Aprilia, e questa mattina ne sono
stati celebrati i funerali nella parrocchia romana dei Santi Angeli Custodi. La sua
salma è stata poi trasportata a Codroipo, località in provincia di Udine, dove il
sacerdote era nato il 27 gennaio 1929. L’idea che occorresse “rifare il mondo”, indirizzandone
le sorti verso un fine di bene universale, si illumina nella mente di un giovane gesuita
piemontese, padre Riccardo Lombardi, dopo aver ascoltato il celebre “Proclama per
un mondo migliore” di Pio XII nel 1952. Quel mondo, che ha conosciuto le inenarrabili
devastazioni della guerra e dell’atomica, ha bisogno di speranza, di ritrovare il
senso della parola “uguaglianza”, il valore della parola “libertà”. Padre Riccardo
Lombardi ne diventa in certo modo il “profeta” e le sue idee e la sua opera di evangelizzazione
troveranno definitiva consacrazione con la stagione aperta dal Vaticano II. E’ a questo
punto che entra in scena padre Juan Butista Cappellaro. Emigrato all’età di otto anni
in Argentina, dov’è diventato sacerdote, nel 1969 torna in Italia, a Roma, chiamato
da padre Lombardi a dirigere l’Istituto internazionale di spiritualità postconciliare,
aveva fondato un anno prima dal gesuita. E’ l’inizio di una lunga collaborazione,
che vedrà padre Cappellaro tra gli animatori principali del Movimento “per un Mondo
Migliore”, sorto a Rocca di Papa, e poi prosecutore dell’esperienza dello stesso fino
ai giorni nostri.
“Negli anni del primo dopo Concilio - ha spiegato il direttore
per l’Italia del Movimento, don Enzo Caruso - fu di padre Cappellaro il merito di
aver intuito la necessità di aiutare la Chiesa a promuovere esperienze pastorali che
potessero servire da modello sperimentale per la traduzione in atto del Concilio stesso".
Anche dopo la scomparsa di padre Riccardo Lombardi, avvenuta nel 1979, padre Cappellaro
prosegue “in piena continuità” di pensiero col fondatore del Movimento, per cui “la
sua visione di speranza” lo porta “a credere con assoluta fermezza che un mondo migliore
non era solo un'utopia ma coincideva con la missione stessa della Chiesa”. Fu questa,
ha terminato don Caruso, “la sorgente che alimentò la sua ininterrotta forza dalla
quale nacquero le varie intuizioni, i progetti e le numerose pubblicazioni che portano
la sua firma”. (A cura di Alessandro De Carolis)