2008-08-24 09:12:13

Prende il via a Palermo la 59.ma Settimana liturgica nazionale


La chiamata di ogni fedele a riscoprire il senso profondo della partecipazione alla liturgia è al centro dei lavori della 59.ma Settimana liturgica nazionale sul tema “Celebrare per avere parte al mistero di Cristo”. Promossa da domani fino al 29 agosto a Palermo dal Centro di Azione Litugica, l’iniziativa attraverso relazioni di esperti, lavori di gruppo e momenti di preghiera, intende sottolineare l’attualità della riforma liturgica del Concilio Vaticano II, recepita dalla Costituzione Sacrosanctum Concilium. Sul significato dei lavori Paolo Ondarza ha intervistato mons. Alfredo Di Stefano, segretario del Centro di Azione Liturgica:RealAudioMP3

R. – Direi che il rapporto, quello che è il cammino della Chiesa in Italia e il rapporto alle istanze del Concilio Vaticano II, cogliendo soprattutto quell’espressione molto bella della Sacrosantum Concilium (n. 48) in cui si dice che la Chiesa non vuole muti spettatori, ma fedeli che partecipino all’azione sacra consapevolmente, piamente e attivamente, noi abbiamo approntato il nostro programma che vuole ridire come partecipare alla liturgia e soprattutto perché. E’ una settimana che vuole sottolineare che partecipare alla liturgia non è ridurre la stessa partecipazione attiva alle tecniche di animazione e di partecipazione, ma noi vorremmo fare emergere e rinnovare questa coscienza della Chiesa che convoca i fedeli per introdurli, attraverso i riti e le preghiere, a conoscere, celebrare e vivere il mistero di Cristo.
 
D. – Mons. Di Stefano, lei accennava all’invito che dal Concilio veniva ai fedeli a partecipare attivamente alla liturgia. Oggi, secondo lei, questo invito quanto è stato recepito?
 
R. – Direi che è continuamente una riscoperta continua, quello dell’invito a partecipare, a prendere parte al mistero di Cristo. E credo che non sia questione di tempo, ma è soprattutto questione della fede dei nostri credenti; e a prendere parte con l’intelligenza, con la sensibilità, con l’emozione ...
 
D. – Talvolta, l’esigenza di un cambiamento di prospettiva in tal senso la si nota anche nelle parole, nelle espressioni anche usate dagli stessi fedeli che, anziché dire di partecipare alla Messa, usano frasi del tipo: “Vado ad ascoltare la Messa”, “Vado a sentire la Messa” ...
 
R. – Questo dimostra che il cammino della Chiesa è continuo, è un’opera lunga, bella, faticosa ma proprio questa presenza che richiede capacità di ascolto, di contemplazione, che richiede grande interiorità, fa i conti con i nostri limiti, con le nostre debolezze, con le nostre interpretazioni e quindi ritornare alle origini della liturgia, ritornare al senso più forte del perché celebriamo, significherà veramente partecipare alla liturgia.
 
D. – Sono tanti gli avvenimenti in programma in queste cinque giornate di lavori della 59.ma Settimana liturgica nazionale. Tra i tanti, è interessante anche l’attenzione rivolta alla famiglia ...
 
R. – La famiglia, e anche i bambini, sono realtà che la liturgia ha sempre preso in considerazione perché è chiaro che non potevamo non cogliere questi soggetti privilegiati della Domenica, del giorno del Signore, e con loro i loro fanciulli. E allora, quelle possibilità che il rito ci permette di metterci nell’intelligenza creativa, elementi non di aggiunta ma elementi che facciano emergere la forza del mistero attraverso il rito, questo credo che sia un’attenzione particolare per noi, alle famiglie e ai vari soggetti.







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