2008-08-24 08:27:35

Inizia oggi il Meeting di Rimini sul tema “O protagonisti o nessuno”


Inizia oggi a Rimini la XXIX edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, sul tema: “O protagonisti o nessuno”. Il tradizionale appuntamento di Comunione e Liberazione vuole riflettere, in particolare, sul concetto di “persona”, sfidando la mentalità comune che accorda un’identità precisa solo ai “protagonisti”, come “chiave” per il riconoscimento sociale. Luca Collodi ha raccolto il commento di Emilia Guarnieri, presidente del Meeting di Rimini:RealAudioMP3
R. - Con questo tema, noi vogliamo, in qualche modo, lanciare una sfida a questa cultura in cui il protagonista è solo il vincente, solo chi ha successo, e solo chi è sulle copertine dei rotocalchi. Mentre invece, quello che vorremmo documentare e testimoniare con questo Meeting, è che il protagonista può essere ogni persona, protagonista proprio perché ogni persona ha il suo volto, la sua identità, perché ogni persona è un dono comunque che è stato fatto al mondo ed ognuno può essere protagonista della sua vita se accetta la sfida della realtà, se si lascia provocare dalla realtà e si fa carico, in maniera responsabile, dei propri desideri, dell’impeto che si trova dentro e così affronta la vita.
 
D. – E' una sfida difficile quella del Meeting di quest’anno perché il protagonismo è spesso legato all’immagine, è rilanciato dalla stampa che fa opinione presso la gente...
 
R. – Il meeting intende proprio essere una sfida in questa direzione. Le persone che noi porteremo a testimoniare questo, dovrebbero proprio rappresentare questo tipo di sfida perché noi porteremo personaggi come i coniugi Zerbini, leader del movimento dei Senza Terra in Brasile, forse non sono sulle prime pagine dei giornali però è veramente gente che sta trascinando centinaia di migliaia di persone in un’assunzione di responsabilità personale e che stanno diventando protagonisti della propria condizione. Porteremo Marguerite Barankitse, del Burundi, le lotte tribali tra le diverse etnie, e lei stessa ha realizzato un’opera di accoglienza degli orfani; oppure Aryenyo Vicky, una degli ultimi veramente della terra, perché è una donna ugandese, malata di AIDS, cacciata da casa dal marito che sull’orlo del baratro, ha trovato qualcuno che le ha detto: “La tua vita ha un valore, vale più della tua malattia” e questo l’ha fatta rinascere. Non solo l’ha fatta rinascere, ma ha fatto sì che lei stessa diventasse poi protagonista di un’azione positiva e di aiuto nei confronti di altre persone nella sua condizione. Tanti personaggi di questo genere, che sono appunto protagonisti non in forza dei rotocalchi, ma in forza della responsabilità che si sono assunti di fronte ai propri desideri e al proprio cuore.
 
D. – Lei pensa che questo messaggio importante possa arrivare alla gente?
 
R. – Io credo di sì perché l’esperienza che noi abbiamo fatto in questi 28 anni di Meeting, è che è in grado di arrivare. Questa, credo, che sia la ragione delle centinaia di migliaia di persone che in questi anni sono venuti al Meeting, sia relatori, sia il pubblico che è venuto al Meeting. Quello che noi riscontriamo è che quando c’è un contenuto vero che si lancia, questo ha una capacità di "cogliere". Ma direi che l’altra documentazione sono anche i quattromila volontari, giovani e adulti, che vengono al Meeting tutti gli anni, a lavorare gratuitamente proprio perché "percossi" da qualcosa che attira il loro cuore, che attira la loro umanità.
 
D. – Qualcuno si chiede com’è possibile che quattromila giovani a Rimini, vadano a lavorare gratis dalla mattina alla sera alla fiera di Rimini, per questo evento...
 
R. – Non solo gratis, ma anche pagandosi il vitto e l’alloggio. Evidentemente l’ideale ha ancora un fascino sull’uomo. Molto spesso è il nostro scetticismo che ci fa ritenere che questo non sia più possibile.







All the contents on this site are copyrighted ©.