2008-08-23 13:21:11

Presentata la 59.ma Settimana liturgica nazionale che si svolgerà a Palermo dal 25 al 29 agosto


“Celebrare per avere parte al mistero di Cristo”. E’ il tema della 59.ma Settimana liturgica nazionale che si svolgerà a Palermo dal 25 al 29 agosto. Al centro della riflessione, l’attualità della Costituzione conciliare “Sacrosanctum Concilium”, promulgata nel ‘63, “affinché – ha spiegato don Alfredo Di Stefano, segretario del Centro Azione Liturgica, alla presentazione dell’evento – i fedeli non assistano più da estranei o semplici spettatori a questo evento di fede, ma partecipino all’azione sacra consapevolmente e attivamente”. “Già come uno vive la celebrazione, è una testimonianza – ha proseguito don Di Stefano - che ogni volta ci chiama e ci provoca ad una conversione continua perché tu, più comprendi il senso del Mistero che si celebra, e più esprimi conversione e adesione attraverso i gesti e le preghiere di una celebrazione”. In tema di partecipazione alla liturgia, l’arcivescovo di Palermo, mons. Paolo Romeo, ha segnalato “l’urgente bisogno di una quindicina di chiese”, affinché, “le singole comunità parrocchiali abbiano dei luoghi di culto”. “E poi – ha proseguito il presule - c’è la questione dei quartieri dello ZEN, del CEP: zone ad alto rischio sociale che avrebbero bisogno di una presenza più capillare sul territorio. Per riunire i giovani, accompagnare le persone anziane, c’è nello ZEN una sola parrocchia per 30 mila abitanti, lo stesso è per il CEP”. Un’altra urgenza è promuovere le vocazioni, “perché - ha detto l’arcivescovo di Palermo - con una famiglia in crisi, o devastata dalla crisi, con dei giovani che non vengono accompagnati, non è tutti i giorni che possa avverarsi il miracolo di Tarso”. E qui l’appello alle comunità: “bisogna fare uno sforzo – conclude mons. Romeo - perché la preoccupazione della diocesi non è avere i numeri, vorremmo dei sacerdoti qualitativamente elevati”. Con la consapevolezza che la partecipazione alla liturgia ha accusato una certa stanchezza negli ultimi anni, il direttore dell’ufficio liturgico diocesano, fra Pietro Sorci, ha sottolineato che partecipazione non è 'partecipazionismo' “perché, – ha spiegato - molte volte, tante persone, se non sono protagoniste in prima persona non si sentono coinvolte nella celebrazione e tante volte la disertano”.(A cura di Alessandra Zaffiro) RealAudioMP3







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