In Uzbekistan è reato incontrarsi in casa per pregare
In Uzbekistan praticare una fede religiosa senza autorizzazione è un crimine penale.
E’ quanto sottolinea l’agenzia Forum 18 che traccia un quadro della difficile situazione
in Uzbekistan per chi pratica una fede. Il governo controlla ogni attività religiosa,
anche quella islamica professata dalla quasi totalità dei circa 28 milioni di abitanti:
gli imam sono nominati e controllati dallo Stato. Migliaia di fedeli islamici hanno
denunciato a Forum 18 che in carcere sono proibiti il digiuno per il Ramadan e la
preghiera. Ai detenuti cristiani è proibito avere la Bibbia. Solo le comunità registrate
possono stampare o importare testi religiosi. La polizia spesso confisca testi “non
autorizzati”, tra cui anche la Bibbia o il Corano. Chi si incontra in casa per pregare
– riferisce infine l’agenzia AsiaNews – è punito con multe da 50 a 100 volte la paga
minima mensile e in alcuni casi è previsto anche il carcere. (A.L.)