Benedetto XVI ha donato un assegno di 125 mila dollari in favore di quanti hanno dovuto
abbandonare le loro case in seguito al conflitto in Ossezia del Sud. E’ quanto ha
rivelato all’agenzia Zenit mons. Giuseppe Pasotto, amministratore apostolico per i
latini del Caucaso. I due appelli del Papa per la pace in occasione della preghiera
dell’Angelus del 10 e del 17 agosto scorsi hanno ricevuto vasta eco in Georgia. "In
un Paese a maggioranza ortodossa – ha spiegato mons. Pasotto – ha fatto scalpore che
il capo della Chiesa cattolica si interessasse in maniera così decisa del conflitto
e che avesse a cuore la popolazione georgiana pregando per essa". Il conflitto iniziato
lo scorso 7 agosto in Ossezia – ha proseguito l’amministratore apostolico per i latini
del Caucaso - ha gettato nel panico la popolazione, anche nelle zone non colpite come
la capitale, facendo riaffiorare improvvisamente i ricordi laceranti del conflitto
di 18 anni fa con l’Abkhazia”. “I profughi – ha raccontato ancora mons. Pasotto –
circa 80-90 mila, disseminati in 200 punti di accoglienza in città, per i primi giorni
sono rimasti completamente in silenzio, non trovavano più le parole”. La Caritas,
intanto, ha inviato nella cittadina un grosso carico di viveri perché la popolazione
è allo stremo: “Sia il governo georgiano sia il patriarcato – ha spiegato il presule
– hanno chiesto aiuto alla Chiesa cattolica e ci stiamo dando molto da fare con un
grande spirito di collaborazione”. La popolazione georgiana si aspetta molto dalla
comunità internazionale ma teme di essere lasciata sola. Si tratta di un timore condiviso
dai responsabili della Caritas: “Adesso – ha affermato mons. Pasotto – gli aiuti internazionali
non mancano” ma la situazione di precarietà può durare a lungo. In questa situazione
“occorre che i media – ha concluso il presule – non si limitino a cercare il sensazionalismo,
ma operino per il bene, per aiutare chi sta soffrendo e diano un’informazione il più
possibile corretta”. (A.L.)