Il Papa presenzia al conferimento della cittadinanza onoraria di Castel Gandolfo al
fratello Georg
Non solo un compagno di vita, ma un punto di orientamento nelle situazioni difficili:
così Benedetto XVI ha descritto suo fratello mons. Georg Ratzinger, che ieri pomeriggio
nel Palazzo Apostolico di Castel Gandofo è stato insignito della cittadinanza onoraria
del comune laziale. Il servizio è di Paolo Ondarza.
"E'
per me motivo di profonda gioia che mio fratello adesso appartenga al collegio illustre
dei concittadini onorari di questa bella città. Così Castel Gandolfo, se possibile,
diventa ancora più cara, più vicina al mio cuore". Un
commosso grazie misto al vivo ricordo degli anni giovanili trascorsi in Baviera: il
conferimento della cittadinanza onoraria di Castel Gandolfo a mons. Georg Ratzinger
è stato per il Papa occasione per rievocare in un discorso improvvisato l’importanza
del ruolo svolto da sempre dal fratello. “Non solo un compagno, ma anche guida affidabile
... punto di orientamento e di riferimento", ha spiegato il Santo Padre, indicando
come la chiarezza, la determinazione hanno da sempre distinto e tuttora caratterizzano
la persona di mons Georg. “Mi ha mostrato sempre la strada da prendere, anche in situazioni
difficili” – ha aggiunto il Papa:
“Siamo
arrivati all'ultima tappa della nostra vita, alla vecchiaia. I giorni da vivere si
riducono progressivamente. Ma anche in questa tappa mio fratello mi aiuta ad accettare
con serenità, con umiltà e con coraggio il peso di ogni giorno”. L’amore
per la musica da parte di mons. Georg Ratzinger, per 30 anni direttore del coro della
cattedrale di Ratisbona, è la motivazione del conferimento della cittadinanza onoraria.
Il sindaco di Castel Gandolfo Colacchi ha descritto il neocittadino come un grande
uomo che ha racchiuso in sé la rara sintesi dell’unità di uomo di fede e di artista.
“In
diesem festlichen Raum ...”
Mons. Ratzinger si è detto profondamente
grato, indicando come la musica faccia crescere i valori positivi nell’uomo, creando
unità, comunione, gioia. Il Papa ha ricordato gli anni di Ratisbona, la musica
domenicale: conforto, consolazione, riflesso della bellezza di Dio.