I leader religiosi nello Sri Lanka denunciano: democrazia a rischio nel Paese
In vista delle elezioni amministrative che si terranno nello Sri Lanka il prossimo
23 agosto i “Congresso delle religioni” ha lanciato un appello affinché sia consentito
il diritto a votare liberamente “attualmente impedito da chi detiene il potere delle
armi, del denaro e della malavita”. Nel messaggio firmato da 17 alti rappresentanti
cattolici, anglicani, buddisti, metodisti, musulmani e indù, si denuncia una campagna
elettorale segnata dall’insicurezza generata da “una barbara lotta per il potere”.
Nel testo ripreso dalla MISNA i capi religiosi lamentano che “questa triste situazione
avrebbe potuto essere evitata se fossero state stabilite la commissione elettorale
e la commissione sulla sicurezza, come aveva approvato il parlamento”, denunciando
che le province di Sabaragamuwa (sudovest) e del nordovest sono diventate “campi di
battaglia virtuali” dove regna un clima di violenza. Il Congresso delle religioni
chiede quindi con fermezza al governo e a tutti i partiti politici “di creare un clima
favorevole per un voto equo e trasparente”. I firmatari del documento – tra cui l’arcivescovo
cattolico di Colombo, mons. Oswald Gomis – condannano anche “la severa repressione
sui media, i rapimenti di persone, le uccisioni e le vessazioni di cui sono oggetto
i professionisti dei media”, sintomo, secondo gli esponenti religiosi, dell’ “erosione
sistematica della democrazia”. (M.G.)