Kurdistan iracheno: cristiani e musulmani pregano insieme per la pace
Più di 250 capi religiosi sunniti, sciiti, kurdi e turkmeni, hanno pregato ieri insieme
ai cristiani caldei guidati dall’arcivescovo di Kirkuk, mons. Louis Sako, nella moschea
sunnita al-Rashid a Domez, nel Kurdistan iracheno. Una preghiera comune, organizzata
dall’imam Ali Iman guida religiosa della comunità musulmana sunnita locale, “per promuovere
la pace”, “porre fine alle violenze” nel Paese del Golfo e ricordare “le vittime degli
attentati” che ogni giorno insanguinano l’Iraq. Durante la cerimonia, come riporta
Asianews, ogni capo religioso, nel discorso che ha tenuto, ha sottolineato l’importanza
di collaborare per garantire stabilità e sicurezza. Mons. Sako ha citato il salmo
133 della Bibbia nel quale si ricorda “come è bello e giocondo che dei fratelli si
incontrino” e stiano “assieme”. Un passo nel quale si sottolinea l’importanza dello
sforzo comune all’insegna della pace, pur senza dimenticare le differenze che ogni
comunità di fedeli e ogni etnia porta con sé: una differenza che, al contrario, può
essere fonte preziosa di sviluppo e di crescita. Il presule ha invitato a voltare
pagina, a chiudere con il passato e “aprire un nuovo capitolo di prosperità”. Inoltre
ha ricordato la figura di San Francesco d’Assisi come esempio di “strumento di pace”
che ha sempre promosso il dialogo e sconfessato la logica dei conflitti. Parole di
apprezzamento infine sono state rivolte dai leader politici presenti all'indirizzo
di mons. Sako per le attività svolte in favore della pace nell'arcidiocesi di Kirkuk.(B.C.)